Linea d'ombra - anno II - n. 4 - febbraio 1984

apertura poli non sono soliti perdonare è quello che si attribuiva a Socrate, con o senza ragione: di introdurre nuovi dei. È chiaro che fra gli dei nuovi vanno inclusi i vecchi, che si consideravano più o meno decorosamente giubilati. E si comprende bene questa ostilità verso i nuovi dei, che lo siano o che lo sembrino, perché non esiste novità di più terribili conseguenze. Gli uomini hanno sempre capito che senza un cambiamento di dei tutto continuerebbe press'a poco com'era, e che tutto cambia, più o meno catastroficamente, quando cambiano gli dei. * * * Ma gli dei cambiano per se stessi, senza che noi lo possiamo evitare, e si introducono da sè, contro quanto pensava il mio maestro, che si vantava di aver introdotto il suo. Noi dobbiamo cercare soltanto di vederli nudi e senza maschera, tali quali sono. Perché degli dei non si può dire quello che si dice di Dio: che chi vede il suo volto muore. Gli dei ci accompagnano nella vita e bisogna conoscerli per camminare tra essi. E ci abbandonano silenziosamente alle soglie della morte, che essi probabilmente non varcano. Adoperiamoci tutti per meritare quella soave malinconia degli dei, che i Greci espressero così bene nelle loro stele funerarie. * * * Uno dei mezzi più efficaci perché le cose non mutino mai al di dentro è rinnovarle - o agitarle - costantemente al di fuori. Per questo - diceva il mio maestro - i conservatori, se potessero, impiccherebbero gli innovatori, e gli innovatori, quando possono, lapidano rabbiosamente i conservatori. * * * Ripuliamo - diceva il mio maestro - la nostra anima dai cattivi umori prima di esercitare funzioni critiche. Se pure questo fatto di ripulire l'anima da cattivi umori ha il suo pericolo; perché ci sono anime che non posseggono quasi altro e, ripulendosene, corrono il rischio di rimanere al verde. Purità, bene; ma non eccessiva, perché siamo essenzialmente impuri. La malinconia o bile nera - atra bilis - ha collaborato più di una volta col poeta e in pagine che non tramontano. Non dobbiamo rifiutare il critico perché è malinconico. Tuttavia un po' di sapone e un pochino di strofinaccio, non fa mai male al gregge letterario. * * * Che ogni uomo sia superiore alla sua opera è l'illusione che è bene mantenere finché siamo in vita. Tuttavia è possibilissimo che la verità sia il contrario. Per questo vi consiglio di conservare l'illusione dell'una Antonio Machado - 11

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