Linea d'ombra - anno II - n. 4 - febbraio 1984

raccontistranieri tetti! Siamo nel mese di Adar che chiamano Marzo. E chi non lo sa che in tutto il mondo nel mese di Marzo i gatti vanno a spasso per i tetti?". Torna Reb lsrael dal beth-ha midrash e sente le brutte notizie. S'astiene da recriminazioni, ma dal suo sguardo emana una tristezza che è un'accusa al mondo intero. La cosa diventò seria la vigilia del sabato. Quando Reb lsrael Shelomò tornava dalla sinagoga il venerdì sera, Làsunka gli andava sempre incontro, gli si attaccava agli orli della palandrana e faceva mille prodezze. E perché proprio il venerdì sera? Perché (Jomà, 86) "nel vino e nel basilico è sapienza". Il profumo del vino del kiddush (4) e quello degli intingoli le aguzzavano l'intelligenza. E allora Reb lsrael andava su e giù per la casa tutto allegro e cantava a gran voce. Ma quella sera entrò come si entra, Dio ne guardi, in una casa in lutto, e senza portar ospiti, eccettuato un poveretto. Disse: "Sia pace su di voi!" con voce fioca e benedisse il vino in tono fievole. A veder la faccia del padrone, Zìrele non potè trattenere le lagrime e fece voto di portare alla sinagoga, se Làsunka tornava, mezza libbra di candele. Reb Israel Shelomò fa a pezzi il pane e lo intinge nel sale; poi si siede e stende le gambe sotto la tavola, ma le gambe restano molli a mezz'aria, perché non c'è Làsunka a far da appoggio. Reb lsrael, in quel momento, è come uno che in sogno caschi dall'alto di un tetto: non si fa male, ma annaspa come se precipitasse. L'ospite guarda la tavola colma di vivande squisite e la faccia scura dei commensali, e non sa capacitarsi perché, da povero che è, non conosce altra preoccupazione che quella di campare. Va almanaccando sulla loro tristezza e vorrebbe confortarli, tanto più che ha sentito dire che nei paesi d'occidente i ricchi usano invitare ai banchetti chi li rallegri con delle storielle. "Basterebbe un loro cenno", dice fra sè, "e ne avrei da raccontare! O la storia dei cavalli erranti ... O la storia di quel tale che predicava penitenza e batteva la testa contro l'aron-ha-kodesh (5) e intanto rubava gli arredi sacri ... " Bastava che stessero a sentirlo. Sapeva lui come far passare la malinconia. E forse, rasserenato, il padrone di casa gli avrebbe dato tanto da comprar un sacco di perline d'avena, specialità di Shvush. Ma la miseria rende muti e il povero, anche se ha una sporta piena di storielle, non osa aprir bocca davanti ai ricchi. S.I. Agnon - 107

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