raccontistranieri - Israele Shmuel Yoseph Agnon Làsunka, owero l'uomoe la bestia Illustrato da Emanuele Luzzati Quel giorno era giovedì e Zirele era in cucina a preparare i cibi per il sabato. Le mani intorpidite le obbedivano male e questo le dava molta noia. Come si può veder passare il tempo mentre i polli aspettano di essere acconciati secondo le norme? Disse fra sè: "Diventeresti per caso delicata? Ti faccio veder io che non ci vogliono troppi riguardi!". Sputò tre volte e poi due volte e bisbigliò: "Nè finezze, nè mollezze, mozza il fiato ma non strozza, nè collina nè spianata, nè cute di morto nè grillo nell'orto, nè ira nè burbanza, ma le due Tavole e l'Arca dell'Alleanza". Ciò detto tornò al lavoro. Tirò fuori gl'intestini dei polli e li buttò in un angolo, per Làsunka; poi si accinse a spellare i pesci. Passa un'ora e Làsunka non viene. "Ah, questa è bella!" ride Zìrele fra sè. "Sembrerebbe che di lei non possa far senza, e invece è lei che ha bisogno di me!" Ma Zìrele si sbagliava: Làsunka le era proprio necessaria, perché senza i suoi balzi traditori che obbligavano Zìrele a sbrigarsi, la carne, a furia di posare, non sarebbe più stata mangiabile. Passa un'altra ora, e niente Làsunka, Zìrele comincia a temere che qualcosa sia successo e chiama la padrona. Entra Ester Malca: "Cos'hai, scioccona, da chiamarmi così per nulla?" Zìrele si limita a indicare le interiora che giacciono intatte sul pavimento. Ester Malca rimane un po' interdetta e si rabbuia. "Già", dice dopo breve riflessione, "oggi non l'ho vista". Tornano ciascuna alle sue faccende, e non aggiungono parola. Se Làsunka non c'era, dov'era? Làsunka era aristocratica, non aveva l'abitudine di girare per il vicinato, di porta in porta. D'inverno stava seduta davanti alla stufa a lisciarsi il pelo, e d'estate si scaldava al sole sotto casa. Stufa e topi dentro, sole uccelli fuori. Per lei però queste erano giurisdizioni distinte, perchè non sapeva che l'uomo è stato creaS.J. Agnon - I 05
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