raccontistranieri e verrà consegnata quanto prima. E ora un programma di musica leggera," dopo di che si metteva a cantare canzoni di Asha Puthli o di Lata Mangeshkar in un falsetto acuto e ridicolo. Ram aveva sempre avuto il raro dono di credere totalmente nei suoi sogni, e c'erano momenti in cui la sua fiducia in quella radio immaginaria colpiva anche noi tanto da farci quasi credere che davvero stesse per arrivare, o addirittura che fosse già li, invisibile ma premuta contro il suo orecchio mentre lui sul risciò percorreva le strade del paese. Cominciammo ad aspettarci di udire Ramani proprio svoltato l'angolo o al fondo della strada, col suo scampanellio e l'allegro grido, "Radio panindiana! Qui la radio panindiana!" Passò il tempo. Ram continuava a portarsi appresso la radio invisibile per tutto il paese. Passò un anno. E la sua imitazione della stazione radio continuava a riempire le strade. Ma adesso, quando lo vedevo, c'era qualcosa di nuovo sul suo volto, qualcosa di teso, come se stesse compiendo uno sforzo davvero enorme, che andava al di là del pedalare un risciò, che era più sfibrante del tirare un risciò con la vedova e cinque figli viventi più i fantasmi dei due morti, come se tutto il suo essere fosse impegnato nel mantenere in vita il mito della radio, come se tutta l'energia del suo giovane corpo venisse convogliata in quello spazio immaginario tra l'orecchio e la mano, mentre lui stava cercando di dar vita a questa radio con un possente, e forse fatale, atto di volontà. Mi sentivo del tutto impotente, ve lo confesso, perché avevo intuito che in quell'idea della radio Ramani aveva riversato tutte le preoccupazioni e i rimpianti per quanto aveva fatto, e che se il suo sogno fosse morto lui avrebbe capito appieno l'enormità del reato commesso contro il suo corpo e si sarebbe reso conto che la vedova del ladro, ancor prima di sposarlo, aveva fatto di lui un ladro della peggior specie, perché lo aveva costretto a derubare se stesso. Poi quando il furgone bianco era tornato al suo posto sotto ilficus capii che non c'era più nulla da fare, poiché Ram sarebbe venuto a reclamare il suo regalo. Non venne per un giorno, poi per due, e in seguito appresi che non aveva voluto apparire troppo interessato, che non aveva voluto che il funzionario della sanità lo ritenesse troppo ansioso di ricevere la radio, e poi aveva quasi sperato che gliela consegnassero a domicilio, magari con qualche cerimonia formale. Un pazzo è un pazzo e non si può sapere che cosa gli frulli per il capo. Al terzo giorno si presentò. Si avvicinò al furgone scampanellando e imitando le previsioni del tempo, la mano all'orecchio come al solito. E sul risciò c'era la vedova del ladro, quella strega, che non aveva saputo resistere alla tentazione di venire ad assistere alla distruzione del suo compagno. Non ci·volle molto.Ram salì tutto allegro sul furgone facendo un cenno di saluto ai suoi compari con la fascia che proteggevano l'automezzo dalla furia popolare, e mi è stato riferito (io mi ero allontanato Sa/man Rushdie - 99
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