raccontistranieri - Sud Africa Nadine Gordimer Un leonesull'autostrada Apri! Apri! Che cosa bussa alla porta del sonno? Chi è? Chiunque abiti nel raggio di un miglio dallo zoo sente i leoni, nelle notti d'estate. Un turista potrebbe farsi ingannare. Di già l'Africa; finalmente; anche se si è coricato in un'altra delle tante metropoli. Proprio prima dell'alba, quando l'oscurità è più fonda, il corpo al minimo delle sue funzioni, e nell'ospedale sulla collina i vecchi muoiono - la notte si apre, un Buco Nero tra le stelle, e ne esce un profondo ansimare. Molto lontano e al tempo stesso molto vicino, proprio all'orecchio, perché il rumore del respiro è sempre intimo. Continua ad aumentare, si fa più profondo, più veloce, più raschiante, fino a quando un grande lamento, un lamento in crescendo, si alza dalle sbarre curve della gabbia e incombe su tutta la città. E poi ricade, sprofonda, torna a essere un ansimare. Aspettatelo; sarà così leggero, appena qualcosa di più di un lieve agitarsi dell'aria nelle cavità dell'orecchio. Proprio quando sembra esser sprofondato tra strofa e antistrofe, il leone riprende fiato e ansima una volta; tace, sostenendo la notte come un cantante una nota. E ricomincia. L'ansimare sale sale sale scende scende scende fino a quel tremendo lamento. Apri! Apri! Apri le gambe! Nelle corsie geriatriche con le luci sempre accese si tolgono i tubi dal naso e gli aghi delle fleboclisi dalle braccia e si coprono le facce col lenzuolo. Mi tiro il lenzuolo sulla testa. Sento l'odore del mio fiato imprigionato là sotto. È molto tardi; è troppo presto per esser svegli. A volte le gomme del furgone del latte rotolavano sul nostro sonno. Tu ti sei girato ... Nadine Gordimer - 91
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