Linea d'ombra - anno I - n. 3 - ottobre 1983

narrativae diario per il martirio del Signore Gesù... ". Frasi del genere uscivano dalle labbra di gente perbene, padri di famiglia e oneste donne di casa. Non sapevano tacere, si liberavano rumorosamente della misericordia. Penso che attraverso di loro non fosse l'odio a parlare. Desideravano solo cacciar via l'inquietudine, il pensiero spiacevole della propria indifferenza e lo facevano con le parole. Non erano loro a uccidere gli ebrei. Ma gli ebrei che si nascondevano, le loro parole le sentivano. 1981 Ieri ho parlato davanti a degli studenti in sciopero da due settimane all'università di Varsavia. Lo sciopero ha coinvolto le università di tutto il paese, gli studenti scioperano contro l'imposizione del rettore della Scuola superiore di ingegneria di Radom. Nella sala di polonistica dell'università di Varsavia si sono raccolte circa cento persone. Molte domande su Irrealtà, Mesi e anche su altri miei libri. Una conversazione di due ore strettamente letterarie. Al termine uno degli organizzatori mi ha accompagnato nel buio fino all'uscita di via Obozna, il cancello laterale era controllato da studenti con la fascia bianco-rossa al braccio. Un ragazzo alto e bello, parla in maniera intelligente con tatto prudente. Ponendomi delle domande su varie cose, è sceso insieme a me fino.alla Città Vecchia. Quando gli ho chiesto che desiderava vedere la via dove abitavo. "Lei ha descritto quei luoghi in Mesi... ". Due giorni prima aveva partecipato al mio incontro con i giovani in sciopero della Scuola superiore teatrale di Stato, dove la discussione aveva esulato da temi letterari. Tre ore. In alcune domande avevo sentito accenti di angoscia, sulla concretezza della vittoria,sulle chances per il futuro prossimo e lontan0:-Uno de: gli intervenuti aveva usato la definizione di "debolezza intellettuale": aveva detto che probabilmente essa si rifletteva sovente in dubbi e timori. Per l'amor del cielo, chi mai glielo aveva cacciato in testa che la parola intellettuale avesse un'accezione peggiorativa e che bisognasse pronunciarla con una punta di sufficienza: "ambasce intellettuali", "complessi intellettuali ... ". Ecco la Russia, ecco che sa tanto di contadinomania slavofila! L'intelligencja polacca - queste parole significano un'energia morale e intellettuale, fonte di forze vitali polacche nel corso di duecento anni della nostra storia trascorsa. Cosa sarebbe oggi la Polonia se non ci fossero stati l'opera intellettuale dell'Illuminismo, l'immaginazione intellettuale romantica e il lavoro intellettuale sociale degli intellettuali all'epoca del Positivismo, senza gli intellettuali nelle Legioni e nel movimento socialista per l'Indipendenza, in quello contadino, per l'istruzione, le cooperative e senza gli intellettuali del KOR, e dell'Università Volante? Un po' di cervello! Anzi no, di memoria. Per tre ore - decine di studenti nei banchi disposti ad anfiteatro, io seduto a un tavolino dabbasso avevo cercato di rassicurarli del fatto che esistevano delle chances reali. Ci attendono anni duri, tutte le possibilità, buone e cattive, sono aperte, perfino alcune che non è possibile né immaginare né prevedere, incalcolabili dalla nostra angusta prospettiva. Avevo anche detto che sarebbe un gravissimo errore farsi suggestionare dalle analogie polacche del secolo delle spartizioni e di quello delle Insurrezioni. Nel corso di questi due secoli, altre nazioni si sono liberate dalle oppressioni degli Imperi - gli americani, i greci, gli italiani, i belgi - e non è mai detto che proprio in Polo88 - Kazimierz Brandys

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