narrativae diario Kazimierz Brandys Paginedi diario 1978-1981 1978 Al PEN-Club si è festeggiato il sessantesimo della conquista dell'Indipendenza. La cerimonia si è tenuta alla vigilia dell'anniversario del "miracolo", venerdì 10novembre alle 18.00. La sala era gremita, c'era molta gente in piedi, i più giovani avevano occupato gli scalini del loggione che si sollevava al di sopra dei posti della presidenza, di fronte all'entrata in fondo alla sala. Un pubblico esclusivamente intellettuale, molte persone anziane, dal nome famoso (S. Lorentz, K. Radziwill), donne di diverse generazioni spesso legate alla letteratura da tradizione familiare, alcuni membri del KOR, del POW, e dell'Armia Krajòwa, ex comunisti, attivisti cattolici, studiosi, scrittori ... E probabilmente neanche un membro del partito. Facevo parte del settore più anziano del pubblico - non del più anziano in assoluto, perché io non ricordo l' 11novembre 1918,mentre tra i presenti si trovavano ancora persone che rammentavano quel giorno - ma certamente del settore relativamente più anziano, la cui giovinezza era andata a cadere tra le due guerre. Stando lì a sedere, mi sono reso conto che io quarant'anni fa avevo visto Pilsudski a una sfilata in piazzale Saski. Quel giorno faceva freddo, il cielo era coperto, mio padre ed io ci trovavamo tra la folla, non molto lontano dalla tribuna d'onore, e ricordo il momento in cui aveva avuto inizio la sfilata, quando davanti alla tribuna, montando cavalli bai, era passata al galoppo la banda del 1° squadrone dei cavalleggeri con le fanfare. Pilsudski aveva fatto un gesto di saluto con la mano guantata di bianco. Mi ricordo il suo gesto, affettuoso, molto aristocratico. Aveva allora 65 anni; nel suo aspetto niente faceva trapelare i segni della malattia, si muoveva con energia, aveva salutato sorridendo l'ambasciatore francese Loreche; nella silhouette, nonostante le larghe spalle incurvate aveva una leggerezza battagliera, la mano inguantata era sottile. Mi sono contemporaneamente reso conto in quel momento che erano appunto passati appena 14 anni dall' 11 novembre 1918. Lo stesso periodo di tempo che separa l'oggi dal 1964:giusto tanti anni contava allora l'Indipendenza. Ma come lo sentivo io allora, il periodo precedente all'Indipendenza era qualcosa di leggendario, remoto, che apparteneva alla storia, allo stesso modo dell'epoca degli Jagelloni. Per i sedicenni-di oggi è sicuramente la stessa cosa, rispetto al periodo del governo di Pilsudski. Che strano computo. Nella sala del PEN-Club si sono raccolte generazioni e biografie diverse. C'erano molti giovani nati dopo la morte di Stalin, c'era anche chi (come KazimierzBrandys - 79
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