Linea d'ombra - anno I - n. 3 - ottobre 1983

discussione L'intellettuale-apriscatole è il nipote imbecille del critico dell'ideologia. Suo nonno cercava di lottare contro l'inganno. Cercava la verità. Voleva dire pubblicamente come stavano realmente le cose, chiarire la reale natura di questo mondo rovesciato. L'apriscatole suo nipote non riuscirebbe neppure lontanamente a concepire per sè dei compiti così grandiosi. È un serio professionista, lui, mica un profeta o un acchiappanuvole! E non può permettersi di fare troppe differenze sottili fra un oggetto e un altro. Inizialmente il suo sogno era che non esistessero più quei noiosi, disordinati e inutili mercati in cui il cliente può trovare dei prodotti freschi. li suo sogno era che tutto fosse doverosamente inscatolato, così che il suo mestiere e il suo strumento ne risultassero sommamente valorizzati. Pensate: un mondo di enormi magazzini di prodotti chiusi dentro scatolette di ferro: tutte da aprire! Ma quello che era solo un sogno ormai si è realizz.ato. L'intellettuale-apriscatole non poteva esistere da solo. Il crederlo faceva parte della sua iniziale inesperienza, della sua debole, insufficiente coscienza sociale. Ora gli intellettuali-apriscatole fanno parte di una Impresa Gigante che ha il monopolio dei prodotti culturali e che non permette che niente arrivi sul mercato senza essere prima entrato dentro una igienica, maneggevole, protettiva scatoletta di ferro. Anche i classici devono essere consumati così: anzi, soprattutto loro! Come potrebbero essere, altrimenti, conservati in tutta la loro fragranza? Come potrebbero non andare a male in una società così indaffarata e così poco disposta a concedere loro una parte rilevante del proprio tempo e delle proprie attenzioni? Ma i classici in scatola non sarebbero davvero commestibili senza il servizio solerte di schiere di vispi intellettuali-apriscatole. Comunque, e lo si vede già dalla malinconia del loro volto, questi intellettuali sanno bene di essere in declino. Del resto, il loro compito storico si è esaurito. Il fine è raggiunto. Ed era quello di permettere alla Ditta di venderci migliaia di scatolette, che noi stessi, con un piccolo apriscatole di ferro, potremo aprire, senza molto clamore, a casa nostra. Senza dubbio meno didattico e prevedibile, più disinvolto, più fine e gradevole, meno prevaricante, è l'intellettuale-frullatore. Il suo compito è altamente fluidificante: azzera gli ostacoli, annichila i conflitti, scioglie gli intoppi. Ciò che prima si presentava solido, gli intellettualifrullatore lo rendono ineffabilmente cremoso. Ma non somigliano in nulla ai più rozzi intellettuali-tritacarne. Mentre questi ultimi, come già vedemmo, svolgono per definizione in una macelleria il loro lavoro, e dunque non evitano di sporcarsi le mani con carne e sangue, gli 60 - Alfonso Berardinelli

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