discussione sempre molto: libri interi, costruzioni complete di tutte le loro parti. Così insensibile ai muri che abbatte per intrinseca necessità e per una precisa ragione di cui lui solo è al corrente, egli in realtà sogna costruzioni, pensa edifici. È per questo, forse, che si accanisce tanto con i resti di edifici preesistenti. Infine, l'intellettuale-ruspa ama la logica, una logica più schiacciante che stringente. Il suo movimento obbligato di pensiero è un andirivieni. Mentre il potente motore marcia fragorosamente e a pieno regime, la pala dentata solleva quintali di povere zolle con tanto di manto erboso. Non c'è costruzione senza distruzione: questo è uno dei motti preferiti dell'intellettuale-ruspa. Se è romanziere, pubblica un romanzo ogni due anni. Se è un critico letterario, produce storie in migliaia di pagine e in diversi volumi. Alla fine, è più il terreno che ingombra che il terreno che spiana. Il Il talento dell'intellettuale-tritacarne è altrettanto elementare, ma fa un'impressione completamente diversa. Vederlo all'opera non soddisfa gli impulsi nascosti in ognuno di noi a vedere sempre e tutto chiaro. Anzi, diciamo pure che l'intellettuale-tritacarne non è alieno dal confondere molto le cose. I più diversi oggetti con le loro proprie caratteristiche, una volta trattati dall'intellettuale-tritacarne prendono un'aria irriconoscibile. Si continua ad avere la vaga sensazione che si tratti più o meno di quelle precedenti cose di cui si trattava. Solo che, per fortuna o per disgrazia, queste cose non sono più le stesse. Ci stanno ora davanti come una tenera e variegata polpa nella quale la struttura di un pensiero che procede per ipotesi e per sviluppi, o è del tutto assente e impastata in un impressionante miscuglio, o emerge improvvisa con perentoria e inconsulta affermazione di sè. Con ogni evidenza è proprio qui l'idea fissa dell'intellettualetritacarne. Essendo così onnivoro e prestando malamente orecchio a qualunque voce culturale attraversi l'ambiente, egli deve fare presto, molto presto a trasformare l'eterogeneo in omogeneo. Presentare come assolutamente spiegabile e coerente e conseguente e logico ciò che accade o è in passato accaduto, è ciò che più attrae l'intellettuale-tritacarne. Storia e psicologia non fanno per lui. Più che fare i conti con incongruenze, mutamenti di percorso, svolte o ripensamenti, questo intellettuale si entusiasma solo delle conseguenze previste e prevedibili, della coerenza assoluta, della logica ferrea e formidabile: la logica della polpetta e dell'hamburger. Egli, però, non si diverte soltanto a presentare come del tutto prevedibile ciò che in fondo non lo era affatto. La sua seconda, compie58 - Alfonso Berardinelli
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==