raccontiitaliani Come un commissario si era messo al lavoro, a cercare. Pezzetti e pezzetti e pezzetti, ma Filippo non l'aveva ancora trovato. Oggi, forse oggi era un giorno importante, con ogni probabilità la sua ultima occasione. Era anchequella prospettiva, ne era sicuro, che lo aveva risollevato nel fisico. Come un segugio fiutava la pista buona. Guardò dentro la tazza vuota del caffè e sentì Clara scorrergli in fondo agli occhi. - Buongiorno babbo, come ti senti oggi? - Le sorrise. - Meglio, meglio davvero, respiro bene e anche l'oppressione qui nel petto si è affievolita. - - Si vede anche dal viso che sei più sollevato. - Vittoria alzò lo sguardo dall'acquaio: - Già signora, anch'io gliel'ho detto. - Clara si voltò verso di lei. - C'è un po' di caffe anche per me, Vittoria? - - Certo signora, subito. - Dalle finestre entravano un soffio di vento e i colori puliti di quando ha piovuto. Clara si sedette di fronte a Antonio e teneramente prese le mani di lui nelle sue. - Buongiorno babbo, - ripetè. "Basta. Fermati. Quella mano, quella mano". Si svegliò, balzando a sedere sul letto, ma ancora non completamente cosciente. Santo Dio, che sogno infernale. Guardò l'ora: le sette e mezzo. Ora di alzarsi, caro Giovanni. Giovanni. Giovanni si, ma non certo Giovanni cuor di leone, perché lui di paura ne aveva tanta; e spesso. Clara come al solito si era già alzata. Si ridistese sul letto, cercando di respirare profondamente. Calmati, calmati, calmati. Stanchezza ancor prima di cominciare e nausea. Non conosceva da tempo che due modi di svegliarsi: o da un sonno spesso interrotto, e allora era il rimbecillimento, o da sogni profondi e tormentati, e allora era l'angoscia. Ci volevano di solito una decina di minuti a mascherarla, dietro l'odore buono del dentifricio e gli occhiali da miope un po' fumati. Forse anche la barba brizzolata, che da alcuni mesi si era lasciato crescere, faceva parte del trucco, ma di questo non era sicuro, perché anche da un punto di vista estetico non gli stava male. Chissà se lo avessero visto così, se avessero potuto leggere i suoi pensieri, chissà che avrebbero pensato quei cervelloni, a cui, il giorno prima, aveva inviato il suo curriculum per un concorso. "Ma guarda il dottor architetto Giovanni Sanvitale, quel noto professionista, laureato con centodieci e lode, un bel po' di anni fa, quando le lauree contavano ancora qualcosa, autore di... , relatore a... , posato signore. Bella fine che ha fatto. Ma tu sai del figlio. Eh, certo quello ... ". Quello deve aver pesato. Già, a voi non è capitato, e finché non capita si può sempre pensare che chi viene colpito abbia commesso un errore. Ma una bomba sceglie, secondo voi? Pax hominibus (e la buona volontà?). Gli mancava un po' Clara, quando si svegliava non c'era mai. Si tirò su di nuovo, e lasciò che le gambe cadessero fuori del letto, poi si sedette sulla sponda. Era invecchiato negli ultimi tempi, lo sapeva, anche se non glielo diceva nessuno. Abbastanza ingrassato, soprattutto di pancia, più rugoso Giorgio van Straten - 37
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