raccontiitaliani Ne erano usciti almeno tre. "Allora vuoi starmi a sentire una buona volta? Perché devi sempre drammatizzare ogni osservazione?" "Il fatto è che quest'anno sono stato da cani, con degli alti e bassi incredibili. Un po' mi pareva di star scrivendo un capolavoro, un po' una porcheria demenziale. Ma, come sempre, hai ragione tu: non funziona". "Non ho detto questo". Ero ormai allo stremo. Passò a guardare rabbuiato i miei appunti. Dopo pochi minuti ne ebbe abbastanza. "Scusa, ma tu asciughi troppo i testi. È un romanzo, non un telegramma lettera!''. Mi indicò un passo a lato del quale avevo annotato: togliere. "Ma se lo hai detto tale e quale a pag. 57!" Andò a vedere: era così. Restò un attimo titubante, ma si riprese prontamente: "Era per creare un clima ossessivo!" "Sarà! A me sembrava che mancasse una rilettura ... " Si alzò bruscamente in piedi con l'aria di chi prende congedo: "Tu devi rispettare la mia nevrosi come io rispetto la tua!" "Che c'entrano adesso le nostre nevrosi?" "La nevrosi c'entra sempre", disse tornando a sedersi. Era un patito di psicanalisi, cui era approdato tardi. La sua prosa ne aveva risentito: imperava l'inconscio a svantaggio della lucidità. Dalla cucina arrivò un rumore di vetri rotti. Accorremmo in tempo per vedere Carolina allontanarsi d'un balzo tra schegge di bicchieri. tro. "Pazienza", dissi spazzando, "erano troppo belli per durare". "Te ne comprerò di più belli". "Lascia perdere". Frase superflua. O provvedono subito o lasciano perdere senz'alCurvo su Carolina la carezzava teneramente: "Piccolina, piccolina, non ti sarai per caso ferita?" "Sta benone", dissi seccata. "Hai preso paura, eh?", continuò ignorandomi. "Tremi tutta!" "Senti, perché non scrivi di lei e risparmi un po' noi signore?", dissi abbandonando furiosa la cucina. Meglio lasciarli soli. Mi raggiunse dopo non molto: "Insomma, cosa mi consigli?" "Di portarti il libro al mare e guardartelo con calma". Ma ormai mi era ben chiaro che l'avrebbe mandato tale e quale in tipografia, salvo cancellare accuratamente i miei interventi. "Ho altro da fare al mare. Vado via in barca a vela. E se lo dessi in pasto ai pesci?" Morte per acqua. 26 - Grazia Cherchi
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