raccontiitaliani Come mia madre, che ha sempre avuto le chiavi di tutte le porte, ed è la vera padrona delle case dove lavora. Da lei dipendono per il loro sostentamento fisico e morale le persone da cui lei dipende finanziariamente. Che altro? Le ragnatele, i topi. Ma mica quelle schifose pantegane da fogna, no. Topolini piccolissimi, tanto che non so se siano cuccioli o se esista davvero una razza così minuta. lo sono una cittadina, non me ne intendo molto di bestie, e non avrei mai pensato esistessero topi così piccoli da passare per il buco della serratura o sotto una porta chiusa, pure ci sono, li ho visti farlo con i miei occhi. I ragni sono più discreti, le loro opere sono ben esposte, grandi e di grande effetto, e rinnovate dopo ogni demolizione, ma loro si fan vedere poco. Un paio di volte al mese, grosso modo. Forse neppure. E se contro gli scarafaggi non avevo nulla di personale, questi topolini così piccoli e questi alacri ragnoni mi sono proprio simpatici. E poiché i colleghi, di qualunque sesso ed età, si producono in strilli e fughe, indovinate chi è che deve ammazzare queste creaturine? Io sono l'unica a cui non fanno ribrezzo o paura, e quindi la più adatta a dar loro la caccia senza esibirmi in incresciose scene di panico. Questo è il ragionamento dei colleghi. E io so che è sbagliato, ma non riesco a trovarne il punto debole. Non posso però dire di aver ricominciato in grande stile la mia carriera di assassina, l'edificio è così grande e quelle bestiole così piccole, se quando le vedo sono sola le caccio via perché si nascondano, senza far loro nulla; solo se li vedono per primi i colleghi sono costretta ad esercitare i miei allenati talenti professionali. Tutto ciò mi fa pensare a queste nostre metropoli del quasiduemila come a grandi costruzioni fluttuanti su fondamenta di brulicante vita aliena, topi ragni scarafaggi e chissà che altro. E questi animali che non si possono definire domestici, non sono però neppure selvaggi. Vivono nelle nostre città allo stesso nostro titolo e con uguale diritto, sono i rapidi cittadini del sottosuolo. E sono più di noi. Più numerosi, più veloci, più abili nella sopravvivenza, più operosi. Per la seconda volta il mio lavoro di pulizia è associato all'assassinio di queste bestie del sottosuolo, delle cavità, degli interstizi, del buio. Sono queste le vere pulizie che noi tentiamo di fare? non la polvere, lo sporco, i rifiuti, ma gli altri abitanti delle nostre città, che vogliamo eliminare? non so se mi piace quest'idea. Che altro? Qui a scuola abbiamo una buffa macchina spazzatrice a motore, molto rumorosa, completa di acceleratore, e questo mi piace, mi diverte passarla nella palestra grande, completamente sola. Uno spazio enorme, alto quindici metri. E sono sola, di nuovo, come da Marchese, come l'anno scorso quando venivo la sera, come non riesco a esserlo mai nella mia vita privata. Mi piace esser sola. Talvolta sento delle voci. Un coro distante che sospira "Fedora ... Fedora ... " lentamente, con una lunga pausa sulla o di Fedora. Allora 22 - Benedetta Arola
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