e attraverso i timori esprimono le attese; per presagire una grande sventura nessun nemico può eguagliare un amico. Con tutti i buoni sentimenti che professano, il merito di un pronostico a:a,eccato narrativae poesia (quando ormai il quotidiano "Come sta?" è di rigore, e i servi rispondono: "Peggiora, peggiora.'') gli dà maggior soddisfazione che dire: "Dio sia lodato, il Decano è guarito. " Colui che fu miglior profeta, allora, vanta con gli altri la sua preveggenza: "Lo sai che ho sempre temuto il peggio, fin da principio l'ho sempre detto." Vorrebbe vedermi morto, piuttosto che si dimostrasse falsa la sua previsione. Nessuno fa il pronostico di una mia guarigione; tutti d'accordo mi danno per spacciato. Però, se un mio vicino sentisse un dolorino proprio nei punti chef an male a me, quanti messaggi non mi manderebbe, che fervide preghiere per farmi guarire! Vorrà sapere che regime ho seguito, che cosa mi ha dato sollievo, come ho dormito. E si lamenterà più lui alla mia morte di tutti i piagnoni attorno al mio letto. Miei buoni compagni, niente paura; potrete magari sbagliarvi di un anno, potranno i vostri pronostici forse peccare 'di fretta eccessiva, ma si avvereranno. Ed ecco il giorno fatale arriva. "Come sta il Decano?" "A stento è vivo." Si recitano ora le preghiere del trapasso. "Quasi più non respira." "Il Decano è morto. " Non suona ancora a morto la campana, che già la notizia è girata per me:a,acittà. "Ah, tutti dovremmo prepararci a morire! E quanto ha lasciato? E chi erediterà?" "lo so soltanto quello che si racconta in giro: che tutto è devoluto a pubblica utilità. " "A pubblica utilità? Ma che pa:a,ia! Che cos'ha dato il pubblico a lui, fuorché invidia, avarizia, alterigia?A tutti lui ha risposto per le rime... ma è morto prima. E non aveva il Decano in tutto il Paese un amico degno, un parente bisognoso? Jonathan Swift - 171
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