Linea d'ombra - anno I - n. 3 - ottobre 1983

narrativae cinema RAGAZZA: Ma perché non l'hai detto subito? Ma guarda che sei stato proprio sciocco... Vuoi delle sigarette? BURRO: No, grazie... non importa ... non è niente... È così buono e generoso che per togliere d'imbarazzo la ragazza fa per uscire. Anzi esce. E lei così entra nella sala di proiezione. Sulla porta dell'atrio che dà sulla strada si affaccia il proprietario del locale, il signor Gaudenzi, che ha una busta in mano. Rivolto verso qualcuno che non vediamo: GAUDENZI: Senti... Dopo un po' riappare vicino a lui Burro che resta sulla strada. GAUDENZI: Eri venuto a prendere le fotobuste del film per Sant'Arcangelo? BURRO: Sì... appunto ... Si vede bene l'attrice? Fruga nella busta e dà un'occhiata alle foto pubblicitarie del film. GAUDENZI: Quando lo date? BURRO: Sabato. Visto che non c'è altro da dire, Burro si mette la busta sotto braccio e si allontana per andare a prendere la corriera. CASA DI BURRO Interno Mattino Il bagno di Burro è nello stanzone della cantina umida. La doccia con le mattonelle azzurre è in un angolo. Addossati alle pareti ci sono vecchi mobili-ripostiglio e anche un mucchio di patate. Incollate sui muri fotografie di lei: l'attrice che ama. Burro è sotto la doccia. Si insapona e si lascia cadere addosso l'acqua che scende da un grande fusto della benzina fissato in alto, nella parete. Sua madre è seduta poco lontano con un asciugamano sul grembo. MADRE: Se ti ammali poi facciamo i conti. Lui sporge la testa togliendola dal getto dell'acqua. BURRO: Come? MADRE: Valà, che hai capito. Con un'acqua fredda così ti viene la polmonite. BURRO: Mi viene la fregna, no la polmonite. MADRE: La fregna è di quella puttana da strapazzo che fa le marionette! E indica i giornali incollati al muro. BURRO: Ma quali marionette! Quello è cinema... Te Io devi mettere in testa che il mondo è un altro; non è più quello dei burattini. A TAGLIO (CINQUE MINUTI DOPO) Burro è in piedi fuori della doccia e sua madre Io aiuta ad asciugarsi come se fosse un bambino. Intanto che lo sfrega la madre gli dice: MADRE: Non sai neanche come si chiama! BURRO: Lo so, ma faccio fatica a dirlo, perché non è un nome normale; è americano: Katerin... Katrill... Katrina, ecco, Katrina ... La madre è piegata ad asciugargli le gambe e lo sfrega con l'asciugamano proprio sul sesso. MADRE: Ma che succede qui? Fai il porcaccione anche con tua madre? Burro è rosso ed impacciato. 158 - Tonino Guerra

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