Linea d'ombra - anno I - n. 3 - ottobre 1983

narrativae cinema RAGAZZA: Quello che hai preso su... guarda ... Mostra l'anulare: RAGAZZA: Mi è caduto. Vedi che c'è il segno bianco sul dito? Burro tiene il pugno chiuso e continua a cadere dalle nuvole. BURRO: Non è un anello. Intanto stanno uscendo gli spettatori che hanno visto lo spettacolo del primo pomeriggio e la giovane si rivolge verso tutti per avere un aiuto. RAGAZZA: Ce l'hai in mano. Burro nasconde il pugno chiuso dietro la schiena. La gente si ferma. RAGAZZA: Ridammelo! Sei un ladro. Poi si rivolgeancora ai curiosi che finalmente cominciano a guardare Burro con aria minacciosa: RAGAZZA: Mi ha rubato l'anello e lo tiene chiuso nel pugno. BURRO: Non è vero. Qualcuno prende le parti. Ma anche altri e così c'è un batti e ribatti. QUALCUNO: E perché non apri il pugno? BURRO: Non ho niente. RAGAZZA: E allora che cosa hai preso su da terra? BURRO: Non è l'anello. ALTRO: Che cos'è? BURRO: È una cosa mia. Non è di nessuno. La ragazza ridiventa furibonda: RAGAZZA: Apri la mano. Ladro. Fai vedere se è vero che non hai niente. BURRO: Ho qualcosa ... ma è mia... lasciatemi... Ma che cazzo volete! Non è l'anello. Le spinte aumentano, diventano colpi che piovono sulle spalle, un altro alla mascella. Burro cerca di divincolarsi tenendo ostinatamente il pugno chiuso nella tasca per impedire agli altri di aprirlo. In quell'istante arriva un giovane carabiniere il quale vuole prendere in mano la faccenda: CARABINIERE: Allora, che succede qui? RAGAZZA: Mi ha rubato l'anello. BURRO: Non è vero. CARABINIERE: Zitto, ti hanno visto. ALTRO: Ce l'ha in mano. CARABINIERE: Su, apri la mano ... Altrimenti ti porto dentro. BURRO: Preferisco se mi porti via. CARABINIERE: Questo lo decido io. Afferra il polso di Burro e con forza tira fuori dalla tasca quel pugno che sembra un sasso. Burro, pallidissimo, si guarda attorno come un cane braccato. Dappertutto sguardi ostili e allora trapela nella sua faccia una sofferenza interiore ancora più forte di quella fisica. Tende il braccio in avanti per metterlo sotto gli occhi di tutti poi schiude lentamente le dita che stavano conficcate nella carne del palmo. Compare una cicca di sigaretta ridotta ormai a un pizzico di tabacco. La vergogna e lo stupore si stampano sulla faccia di chi voleva linciarlo. Tutti si accalcano per uscire e portare chissà dove la coscienza sporca. Burro ha la testa bassa e gli occhi inchiodati a terra. La ragazza è restata nell'atrio accanto a lui e vorrebbe farsi perdonare: Tonino Guerra - 157

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==