Linea d'ombra - anno I - n. 3 - ottobre 1983

bottega Wim Wenders Narrarestorie, menzogneindispensabili In inglese sono necessarie due parole per dire "narrare": to narrate e to teli stories. E proprio qui sta il mio problema; penso che abbiate invitato a parlare con voi di story telling una persona che ha sempre avuto solo problemi col narrare. Per me le storie significano guai; è questo il motivo per cui ciò che vorrei fare è spiegare il mio problema. Quando ho cominciato a prepararmi per questo incontro e quando, per la prima volta in vita mia, ho cominciato a buttar giù per iscritto i miei problemi col narrare, ho dovuto rendermi conto che la mia posizione era totalmente assurda e paradossale, e se tutto quello che dirò in questa occasione sembrerà senza senso è a causa del mio problema. Non sono un teorico nè mi considero un narratore, sono un cineasta e la mia unica qualifica, qui a questo tavolo, è che ho realizzato dieci film che raccontavano ciascuno una storia ed è di questo che posso parlarvi, della mia esperienza. Devo cominciare dal principio. Ero un pittore e il mio unico interesse era lo spazio; soprattutto paesaggi e città. Sono diventato un cineasta perché sentivo che - come pittore - mi trovavo ad un punto morto. Ai dipinti mancava qualcosa e mancava nel lavoro del pittore, mancava tra un dipinto e l'altro, così come mancava qualcosa in ciascuna immagine di ciascun dipinto. Sarebbe troppo semplice dire che mancava la vita; personalmente pernsavo che mancasse una nozione del tempo. Così quando ho cominciato a fare film, all'inizio, mi consideravo un pittore di spazio in cerca del tempo. Non mi è mai accaduto di chiamar questo "narrare". Ho dovuto rendermi conto col tempo che lo è. Credo di essere stato molto ingenuo. Pensavo che fosse facile. In quanto pittore ritenevo che tutto ciò che bisognava fare era vedere qualcosa al fine di mostrarla, e pensavo inoltre che un narratore, ma io non ero un narratore, dovesse semplicemente sentire qualcosa per poi raccontarla. E pensavo che fare film fosse appunto la combinazione di tutto questo. Era un errore, ma per poter spiegare l'errore devo parlare prima di qualcos'altro. Wim Wenders - 137

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