Linea d'ombra - anno I - n. 3 - ottobre 1983

raccontiitaliani legava a'me. li quale tenente poi ebbe un nome, il primo fra i miei superiori, e dovetti a lui se il Sergente Maggiore di fureria ~ notificò sul suo registro guardandomi in viso. Perché così nasce ogni rapporto di società: un pretesto in apparenza senza importanza, mentre invece decide tutta una catena futura . . __La,Jur~ria era una cassa di bombe sotto un telo, accanto stando uno sgabello e il furiere, tutto nero e severo negli occhi e nei baffi, il quale posò il mio nome su quella cassa, con tutti i relativi dati, fissandolo per l'eterno sul giornale di contabiÌità. Parole ne facemmo poche, ma a colpo compresi possibile un'intesa fra noi. Quindi essendo smessa la pioggia, e i soldati essendo usciti dalle tende, ritti a chiacchierare e, qualcuno, a fumare nel verde cupo d'acqua e di sera del bosco, mi fu possibile un primo frutto delle relazioni incipineti chiedendo una sigaretta. Nel fumo della quale e nel lieve delirio che tale prima prova di reciproco interesse diede al mio petto, io sentii ormai saldo in me il contatto con la nuova vita di guerra, l'animo tutto teso dalla volontà di vivere quella vita con la miglior disposizione possibile. E ciò senza rinnegare la dolce trama di cui fino a quel punto avevo intessuto la mia vita, dico i colori e gli affetti lasciati a casa, ché anzi ogni figura più cara veniva proposta dai miei discorsi coi compagni come una cosa presente, loro facendo lo stesso per le proprie figure. Tanto che essendo ormai cupa la notte e ricominciando l'acqua a precipitare fitta e martellata sui nostri elmetti, ritiratomi sotto la tenda potei avere requie e sonno al pensiero che la mattina, alla sveglia, già avrei trovato in tanto grigioverde monotono tre o quattro nomi capaci di rispondere al mio. Giorgio Caproni (Livorno 1912)è soprattutto un grande poeta (Come un 'allegoria, 1936. li passaggio d'Enea, 1956. li seme del piangere, 1959. li muro della terra, 1975. llfranco cacciatore, 1982). Le sue poesie verranno raccolte da Garzanti in un unico volume nel corso di quest'anno, ne esiste un'antologia in edizione BUR, L'ultimo borgo, Poesie 1932-1978, (1980). In prosa: Giorni aperti, 1942. li gelo della mattina, 1954. I racconti che pubblichiamo sono apparsi originariamente sui quotidiani "Italia", il 16 luglio 1943e "La Nazione" di Firenze, il 13 luglio 1943. 130 - Giorgio Caproni

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