Linea d'ombra - anno I - n. 3 - ottobre 1983

raccontistranieri tandosi in generale come se l'avessi privato dello spettacolo di un comune falò. Poi un certo numero di oggetti vennero distrutti da sua madre, che lasciò la casa con lui, giurando che mai più avrebbe voluto vedermi, che non aveva nessuna intenzione di farsi coinvolgere nella rovina che si sarebbe senza dubbio abbattuta su di noi. E così me ne sto seduto qui e aspetto, non il Natale, ma, in questa casa dove la fotografia firmata di uno dei nostri primi missionari guarda giù verso di me attraverso la folta barba e le sopracciglia lussureggianti, e dove le pareti portano tanti ricordi della mia vita passata, di sforzi e difficoltà, di lotte e trionfi, e anche, ahimé, del fallimento finale, aspetto il giorno dopo Santo Stefano, dopo le corse alle quali saremmo dovuti andare, aspetto la visita degli ispettori del Reparto Revisione Contabile. La casa è buia e deserta. La radio trasmette canzoni natalizie. Mi sento molto solo. Ma sono forte. E qui depongo la penna. Ho la mano stanca; le belle lettere che mi hanno insegnato a foggiare alla scuola della missione hanno cominciato a indebolirsi e a vagare scomposte sulla pagina rigata; e qualcuno sta bussando alla porta. 27 dicembre. Come parlare delle cose del mondo, come parlare delle tribolazioni che costellano la vita delle persone? Mi è negata perfino l'espiazione. Perché, proprio mentre stavo per finire l'ultima frase del mio racconto, qualcuno bussò alla porta, e io andai ad aprire a chi aveva bussato. Ed ecco, c'era un ragazzo che portava notizie. Ed ecco, verso ovest il cielo era tutto rosso. Il ragazzo mi informò che la scuola era in fiamme. Che cosa potevo fare? Il mondo mi crollò addosso. Perfino l'espiazione finale, il trionfo finale, mi era negato, così sembrava. Certe cose non sono per me. In quel momento d'angoscia e disperazione il mio primo pensiero fu per mia moglie. Dov'era andata? Uscii a cercarla. Quando tornai, scoprii che lei e Winston erano tornati a cercare me. Sorridendo tra le lacrime, ci abbracciammo. E così dopotutto fu Natale anche per noi. E, col cuore leggero, appesantito solo dalla mia lotta col Signore, andammo alle corse il giorno di Santo Stefano, ieri. Non facemmo scommesse sui cavalli. È contro i nostri principi. Gli ispettori del Reparto di Revisione Contabile non verranno, dopotutto. (traduzione di Marisa Caramella) V.S. Naipaul (Trinidad 1923)vive in Inghilterra dal 1950. Ha pubblicato libri di viaggio e reportages sulle Indie occidentali, sull'India, sull'Africa e sul Sud America. È considerato uno dei maggiori romanzieri del nostro tempo. Di lui Mondadori ha pubblicato molti anni f~ . Il mondo di Mister Biswas e Il massaggio mistico, e Rizzoli più di recente, Alla curva de/fiume, annunciando altresì la traduzione di altri romanzi. Il racconto che pubblichiamo è tratto dal volume A flag on the island (1967). © V.S. Naipaul. V.S. Naipaul - 121

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