Linea d'ombra - anno I - n. 3 - ottobre 1983

raccontistranieri esser usato a questo scopo. Ed era già stato necessario chiudere la bocca di certi funzionari che avevano goduto del mio fallimento e avevano tutte le intenzioni di proclamarlo al mondo. Ma alla fine tutto fu pronto. Il giorno di Santo Stefano saremmo andati a Port-of-Spain, alle corse. Al nostro ritorno, il giorno dopo, la scuola non sarebbe più esistita. Parlo al plurale anche se mia moglie non era stata messa al corrente delle mie intenzioni. Con quale paura, vergogna e disgusto aspettai che i giorni passassero! Quando sentii i canti di Natale, che da sempre associavo alla indefinibile dolcezza della vigilia - una dolcezza che ora sento di nuovo, grazie alla decisione che ho preso, anche se, sotto sotto, rimane un senso di tragedia e sfacelo, meritato, lo confesso - quando sentii i canti e la pubblicità natalizia alla radio, mi mancò il cuore; perché ebbi la sensazione di essermi di nuovo tagliato fuori da tutto ciò che mi circondava, di esser diventato, una volta ancora, estraneo alla fede che professo. Così quei giorni passarono nel dolore, in frenesie notturne di preghiera e penitenza. Venni assalito dal rimpianto. Rimpianto per quello che avrei potuto essere, rimpianto per quello che sarebbe successo. Stavo affondando, mi sembrava, in una fossa di corruzione dalla quale non sarei più riuscito a emergere. Di tutto questo mia moglie non sapeva nulla. Ma un giorno mi chiese, "Che cos'hai deciso di fare?" e, senza aspettare la mia risposta, formulò un piano così preciso, così simile a quello che avevo io stesso escogitato, che il mio cuore tremò. Perché se, in quel momento di bisogno, in cui era necessario attingere alle risorse più profonde, avevo ideato un piano che poteva esser ideato da chiunque, allora ero certo che sarei stato smascherato. E con mia grande vergogna, Winston, che solo due o tre giorni prima mi aveva preso in giro per il mio vecchio nome, prese parte a quella discussione senza ombra di pudore, dimostrando solo eccitazione e - mi duole dirlo - maggior orgoglio per il mio operato di quanto gliene avessi mai visto esternare. Come si può descrivere il funzionamento del cuore umano? Come si fa a parlare della spinta al male - una spinta della quale i cristiani sono più consapevoli di chiunque altro - e della corrispondente spinta al bene? Dovete ricordare che questo è il momento della buona volontà. E buona volontà fu. Perché quello che sentivo nei confronti del resto del mondo era buona volontà. A ogni canto natalizio il mio cuore si scioglieva. Tutte le volte che un bambino mi correva incontro gridando "Preside!" ero tormentato dal dolore. Perché la vista di quelle creature lacere e sporche, private, in così gran numero, della scuola, che è tanto importante in quel periodo della vita, e la cui mancanza si fa sentire fino a molto più tardi, la vista di quelle creature, dicevo, che mi erano grate per esser andato tante volte, la sera, nelle loro case a propagare il mio credo con tutta l'energia che avevo, mi disarmò. Erano orgogliosi della loro nuova scuola. Erano ancora più orgogliosi di coV.S. Naipaul - 119

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