Linea d'ombra - anno I - n. 3 - ottobre 1983

raccontistranieri soffitto dev'essere parzialmente rinnovato e ridipinto o demolito erifatto. Tocca a lui ordinare il numero di banchi e lavagne che considera necessari, oltre ai gessi e alla cancelleria. È, in breve, l'incarico ideale per chi abbia condotto una vita attiva e guardi con sgomento alla prospettiva della pensione. È un incarico che reca onore, oltre che gratificazione. E presenta un altro vantaggio: i direttori scolastici sono come impiegati statali; vengono raramente licenziati; e i loro privilegi tendono ad aumentare, invece che a diminuire. Cominciai a dedicarmi ai miei nuovi compiti con zelo, e ancora una volta tutto tornò normale in casa nostra. Il padre di mia moglie veniva a farci visita regolarmente, come se, pover'uomo, fosse ansioso di condividere la buona fortuna della quale era in larga misura responsabile. Io mi prendevo cura della scuola, degli insegnanti, degli alunni. Feci visita a tutti i genitori degli alunni affidati alle mie cure e parlai loro dei benefici dell'istruzione, dei pericoli delle assenze, e così via. So che sarò personato se aggiungo che ogni tanto, quando il terreno sembrava pronto, gettavo i semi della religione presbiteriana o se non altro del dubbio, tra coloro che si ostinavano a vivere nelle tenebre. Tanto zelo non era comune tra i direttori scolastici. Nemmeno io riesco a spiegarlo. Può darsi che gli anni di austerità e ambizione mi avessero conferito qualcosa del crociato. Ma era inevitabile che il mio zelo fosse più di quanto certe persone potessero sopportare. Nonostante gli onori, nonostante i dolci applausi che salutano le richieste di vacanza per gli alunni, la posizione di direttore scolastico è tale da attirare, a volte, commenti ostili e maligni. È il destino di chiunque venga a trovarsi in una posizione di potere e responsabilità finanziaria. Le dicerie continuarono; e anche se non riuscirono a diminuire la stima nella quale ero così chiaramente tenuto dalla comunità - alle elezioni, per esempio, ero stato avvicinato da tutti e cinque i candidati che volevano che prestassi voce alla loro causa, una situazione di particolare difficoltà, che risolsi promettendo a tutt'e cinque di restare neutrale, cosa per la quale mi furono profusamente grati - non è bene per un uomo camminare tra persone che ogni giorno ascoltano attente - perche la carne è debole, e nulla attrae i semplici abitanti del nostro villaggio quanto il pettegolezzo scurrile - le calunnie sul suo conto. Era lesivo della mia dignità, o meglio, della dignità della mia posizione, rispondere ad attacchi del genere; e in questa situazione mi rivolsi, come mi succedeva sempre più spesso, al padre di mia moglie, perché mi consigliasse. Lui suggerì che lasciassi la direzione di una delle mie scuole, per dimostrare la mia disapprovazione dei pettegolezzi e la poca stima in cui tenevo gli onori mondani. Perché tale era stato il mio successo nel nuovo incarico che ero stato nominato direttore di ben tre scuole, il massimo permesso. Seguii il suo consiglio. Lasciai la direzione di una scuola che versa116 - V. S. Naipau/

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