Linea d'ombra - anno I - n. 3 - ottobre 1983

raccontistranieri per risparmiarmi il dolore di quella scena) che i suoi capelli erano lustri di brillantina e gli abiti ben inamidati. La vedova del ladro non si mosse dal risciò, ma rimase li col sari nero abbassato sul capo stringendo i figli come fossero pagliuzze. Dopo qualche istante dall'interno del furgone si levarono voci di protesta, poi rumori ancora più forti, e infine i giovani con la fascia salirono per vedere cosa stesse succedendo, dopo di chè Ram venne trascinato fuori dai suoi compagni di baldoria, e la brillantina gli imbrattava la faccia e dalla bocca gli colava il sangue. Non teneva più la mano a coppa contro l'orecchio; e anche allora, a quanto mi hanno riferito, la vedova del ladro non si mosse dal risciò pur vedendo che il marito era stato gettato a terra. Sì, lo so, sono vecchio, le mie idee sono raggrinzite dagli anni, sono idee della vecchia scuola, e oggi mi si dice che la sterilizzazione e dio sa cosa è necessaria, e forse ho anche torto nell'incolpare la vedova, perché. forse ora tutte le idee dei vecchi possono essere accantonate e, se è vero, così sia. Ma sto raccontando una storia e non ho ancora finito. Qualche giorno dopo l'incidente del furgone vidi Ramani vendere il risciò al vecchio imbroglione musulmano che ripara biciclette. Quando si è accorto della mia presenza, Ram mi si è avvicinato e mi ha detto, '' Arrivederci, maestro sahib, me ne vado a Bombay dove diventerò un divo più importante di Dev Anand e persino di Shashi Kapoor." "Me ne vado?" chiesi. "Parti solo?" Si irrigidì. La vedova del ladro gli aveva già insegnato a non essere umile di fronte ai vecchi. "Verranno anche mia moglie e i figli," rispose. Fu l'ultima volta che ci parlammo. Quello stesso giorno partirono col pullman. Alcuni mesi più tardi ricevetti la sua prima lettera, che non era naturalmente scritta di suo pugno perché quando mai aveva imparato a scrivere? Aveva pagato uno scrivano di professione che doveva essergli costato un bel po' di rupie, dato che tutto nella vita costa e a Bombay costa il doppio. Non chiedetemi perché mi abbia scritto, ma lo ha fatto, ho conservato le lettere e posso darvi una prova concreta, quindi forse i vecchi servono ancora a qualcosa, o forse io ero l'unico cui sarebbe potuto interessare, ma in ogni modo le lettere non facevano che parlare della sua nuova carriera, mi dicevano che era stato scoperto subito, un grosso studio gli aveva fatto un provino, lo coltivavano per fare di lui una stella, passava le sue giornate all'hotel Sun'n'Sand alla spiaggia Juhu in compagnia di grandi attrici come Sadhana e Sonia, avrebbe acquistato una grande villa a Malabar Hill costruita su due livelli, la vedova del ladro era felice e stava ingrassando, e la vita era piena di rose e successo e anche di un po' d'alcol legale. Erano lettere meravigliose, traboccanti di felicità e di fiducia, ma ogni qual volta le leggevo, e talvolta le leggo ancora oggi, mi tornava alla mente l'espressione che Ramani aveva sul viso nei giorni che avevano preceduto la scoperta 100 - Sa/man Rushdie

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