narrativae politica Mario Pannunzio, il direttore de "Il Mondo", non mi avesse, prima trattenuto (per più di un mese!), poi rinviato, un mio articolo che pretendeva entrare nel dibattito aperto da Ernesto Rossi, e che prendeva posizione netta, precisa, inequivocabile (forse ingenua) sulla nefanda legge elettorale. Ma dov'è questa libertà italiana che i liberali, i socialdemocratici e i .repubblicani (i dirigenti, si intende) ci contrastano così fascisticamente? Quali mostruose congiure sono state combinate, in questi anni, tra i gruppi dirigenti di quei partiti che le Sinistre chiamano borghesi? Perché tanto basso machiavellismo, degno di chi, con l'anima poco pulita e il cervello piccolino, non abbia mai letto il grande scrittore, ma abbia sentito dire da altri, che non sappia leggere, cosa ci sia nelle opere del Machiavelli? Chi è questo Lami -Starnuti, socialdemocratico, progettista o ispiratore (a quanto mi ha detto un mio amico a Firenze alcuni giorni or sono) della legge elettorale maggioritaria: quella che potrà forse rivelarsi come la più infame sciocchezza che sia stata ordita dalla nostra corrotta, corrompibile e corruttrice classe dirigente? Perché liberali, socialdemocratici e repubblicani tacciono in Parlamento? Perché solo Calamandrei, perché solo Corbino, parlano? Siamo dunque alla fine, non solo della nostra Nazione (che già a questo ha pensato il fascismo), ma alla fne dell'Immagine del nostro Paese? È possibile che i liberali, soltanto per mandare al Parlamento qualche aristocratico, qualche sciocchino di più, si siano prestati, e si prestino, a un gioco che i galantuomini, come Corbino, non riescono a sostenere (nonostante le lusinghe degli amici), ma, indignati, ne denunciano al Paese tutto l'orrore e tutta la mesta, povera, penosa ipocrisia? Come si è arrivati a tanto? Mentre scrivo non è stata ancora votata la richiesta di fiducia da parte del Governo. Il paese potrebbe ancora salvarsi. Può darsi che si voti contro il Governo, nel caso che un certo numero della Maggioranza si ravveda. Io prego Dio, quel Dio Cristiano, al quale tanti democristiani danno a vedere di non credere, prego Dio che ciò avvenga: che cioè caschi il governo per voto di sfiducia del Parlamento. Il basso, mostruoso episodio della maggioritaria si dimenticherà, e il partito democristiano potrà salvarsi, rinnovato nei suoi quadri, puniti quei malinconici energumeni che lo hanno portato alla vergogna. Ma non si salveranno il P.L.I., il P.S.D.I. e il P.R.I. La loro immagine è perduta per sempre. I liberali d'Italia, che ancora esistono Oo ha dimostrato Corbino!) si riuniranno fuori delle loro vecchie sedi, in ambienti nuovi eleggeranno nuovi e nuovissimi dirigenti: uomini che magari non sapranno tenere in uno stile letterario un'eventuale corrispondenza col Papa o col Presidente, che non sapranno vestire con eleganza inglese, ma galantuomini sicuri e intelligenti, e senza snobismi da figli della serva. 76 - Antonio Delfini
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