narrativae politica Antonio Delfini La maggioritaria Ho sentito parlare, per la prima volta, di legge elettorale maggioritaria, in un giorno piovoso del novembre 1951, al ristorante "Ardo" di Milano: mentre consumavo il primo pasto della giornata in compagnia di Gian Carlo Fusco de "L'Europeo", dell'economista Eugenio Scalfari, del liberale avv. Mario Paggi e non ricordo più chi altri. Appena sentii pronunciare la fatidica frase, " ... ma è naturale che andremo al Parlamento coi d.c. per mezzo della legge elettorale maggioritaria!", restai col boccone sospeso (ero quasi sdentato, mi avevano appena tolto qualche dente e soffrivo di stomatite): non seppi se mandar giù o sputare. Comunque, mandai giù. Ma il cuore cominciò a battermi talmente forte che, per analogia di casi, immediatamente associai quel battito - non all'emozione di una paura avuta (come, ad esempio, quando vidi, alla distanza di cinquanta metri, il Teatro Comunale di Firenze bombardato dagli Alleati il 1 ° maggio 1944) - ma all'incontro di una donna desiderata, sotto i portici di Modena nel 1926; o all' annuncio della caduta di Mussolini, alla radio, nella mia camera, il 26 luglio 1943. Queste associazioni di ricordi e di emozioni furono di pessimo gusto, e in quell'attimo ebbi anche il senso di avvertirlo: ma che cosa avrei potuto farci? Vergognarmi? Loro avrebbero dovuto vergognarsi! Tutti quelli che mi stavano di fronte e di fianco al tavolo della trattoria" Ardo" di Milano! Mi ripensai a passeggio sotto i Portici del Collegio nel lontano 1924, pochi giorni dopo l'assassinio di Matteotti: Avevo trascorso i mesi precedenti da attivo avanguardista fascista ..:sedicenne.Nelle elezioni dell'aprile ero stato persino di guardia a una sezione elettorale (La Madonnina? viale Regina Elena?) e mi ricordo benissimo che ogni tanto vedevo passare gruppi di uomini, rivestiti di bonaria e lardellosa feroda, con in mezzo due o tre disgraziati che venivano come trascinati a forza verso l'interno della Sezione: andavano a votare per la Maggioranza! - (Un disgusto sconfinato mi assali ... e stavo trangugiando del pesce al cartoccio, davanti a uno che era stato in galera, un coraggioso, un antifascista!) - Rivedo la mia soddisfazione al passaggio degli scherani con in mezAntonio Delfini - 73
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