raccontiitaliani - giovani mai, le pago da bere, su. E mi porta in un bar, seguiti dalla signora. Mi batte sulle spalle, mi porge in continuazione dei cognac, mi dice: beva, beva che le fa bene, sta già riprendendo colore. E io bevo e dico: sono d'accordo con lei, sto già molto meglio. Barcollo, non sono abituato all'alcol, mi viene nausea. Oh Dio, dice la signora, forse ha bevuto troppo, è bianco come un cencio, sarebbe bene mettergli due dita in gola per liberarlo. Volentieri, dico io un po' impastato, me le metta pure, se è per il mio be.ie. E visto che lei esita, le prendo la mano un po' rugosa e fredda, me la ficco in gola e le vomito sulla manica della pelliccia. Ah, grida lei, che schifo! Vero? dico io, anche a me il vomito fa schifo, sono proprio d'accordo con lei. Mentre il signore pulisce la signora e tutti mi guardano, chissà perché, un po' torvi, entra un altro signore con il figlio, e il bel bambinetto fa: guarda, la signora s'è vomitata addosso! Zitto, dice il padre, maleducato! quando fai così ti ci vorrebbero due belle sberle. Certo! dico io, e per evitare altri litigi mi avvicino al bambino e gli appioppo due ceffoni ben assestati sulle ganasce. Il padre resta a bocca aperta, punta il dito, ahimé, e comincia a urlare: lei adesso viene con me dai carabinieri! Meno male che non se l'è presa, penso io, bene, andiamo, sono d'accordo con lei, è da quando sono piccolo che non vado più a vedere i carabinieri. Tutto sembra sistemato, ma ecco che entrano nel bar due uomini mascherati con la pistola in pugno, urlando: questa è una rapina, tutti al muro! D'accordo, dico io, è evidentissimo che è una rapina, non ci sono dubbi. Fuori i portafogli! gridano ancora, e svelti! facciamo in fretta! Io subito tiro fuori il mio, e siccome gli altri tardano un po', mi metto ad aiutarli a cercare nelle tasche, magari non li trovassero subito. Ne raccolgo quattro o cinque ben panciuti dicendo: via, che ce la sbrighiamo in fretta, i signori non hanno tempo da perdere, su, cerchiamo di andare tutti d'accordo. Consegno tutti i portafogli ai due signori mascherati, e uno di loro mi fa: oh, ma che fai, sembri d'accordo con noi! Non sembra, io vado d'accordo con tutti, dico. Allora senti, continua il mascherato, perché non li tieni sotto la minaccia con la pistola, finché non siamo andati via? sai, io devo guidare, il mio socio deve tenere il malloppo. E certo! dico, mica avete dieci mani! Prendo la pistola e la punto contro i signori che sono ancora tutti belli in fila, le mani in alto, in fondo al bar. Dico loro con un sorriso come vedete, ci vuole assai poco ad andar d'accordo, tra persone civili. Delinquente! mi urla il signore del cognac, metta giù quella pistola! E io: come no, dove vuole che la metta? per terra va bene? Non ho neanche finito la frase che mi saltano tutti addosso e mi riempiono di botte. Ecco cosa succede a cercare di andare d'accordo con tutti. Io mi chiedo se è mai possibile che una persona che cerca di avere una vita 70 - Stefano Benni
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