narrativa,teatro, cinema te un ciorno me venne un penziero brutto brutto. Che io soccettivamente ero assassina de bimbi fanciulli. Che essa ufficialmente era bimba fanciulla. Raccionepeccui io ero il foco e essa la paja. Che ·si metti foco vicino a paja, paja se fa foco. Raccionepeccui paja more. Raccionepeccui core mio de mamma principiò a sbatte come nu tabburo de li servaggi de la jungla necra quando che li servaggi so' ncazzati. Che pure che li tenevo chiusi vedevo me stessa chi ero. Che ero madre servaggia assassina de bimbi fanciulli. Raccionepeccui, pe' spegne lo foco de li penzieri brutti brutti, misi testa mia sotto l'acqua del robbinetto dell'acqua. Che contrariamente di penzieri brutti brutti so' come li pitocchi de li bimbi fanciulli. Raccionepeccui l'acqua no li caccia, che li pitocchi s'ingrappano a li capelli e li penzieri a li cervelli. Raccionepeccui li pitocchi li devi accide. E uguale li penzieri brutti brutti. Raccionepeccui principiai a sbatte testa mia contro muro. Raccionepeccui testa mia sancuinava de sancue, che contrariamente penzieri brutti brutti no volevano morì. Raccionepeccui prendetti bimba mia Fortunata e la portai da le sore e dissi a esse: ''Sore!''. Raccionepeccui esse capirono. Raccionepeccui se chiapparono Fortunata. Raccionepeccui me ne andetti lontano, lontano dove c'è una città che si chiama Trieste. Che a Trieste ce sta lo spetale pisciatrico de li matti. Raccionepeccui me chiappai l'inseguimento nervoso del cervello. Raccionepeccui lassai insegnamento istruziona a bimbi fanciulli che me chiappai il concedo pe' motivi de salute. Che l'inseguimento nervoso fa accussì: che dentro al cervello ce sta due nerfi, uno nerfo bono e uno nerfo cattivo. Che nerfo cattivo mena a nerfo bono, raccionepeccui nerfo bono scappa via che nerfo cattivo lo insegue che parono nu cane e nu gatto, che contrariamente senti ne le recchie tutte l'api che fa zzzzzzzzzzz. Raccionepeccui è chiamato inseguimento nervoso del cervello. Che non parlai chiù pe' anni due. Raccionepeccui parevo muta. Che contrariamente stavo zitta, essendo che nissuno capiva a me stessa, che secondariamente io non capivo a nissuno. Raccionepeccui stavo zitta. Che dopo anni due venne allo spetale pisciatrico nu dottore. Raccionepeccui le dissi: "Dottò! ". Raccionepeccui parlai. Che io non chiù parlai uguale come prima parlavo. Che contrariamente principiai a parlare come tuttora parlo. Che parlo male assai. Assai. Raccionepeccui le parole mie parono l'uccelli de gennaio che nun s'affermano mai. Che stanno in miezzo al cielo e ce fanno le ficure necre che nun se capisce che ficure so', essendo che essi nun s'affermano mai. Raccionepeccui tutti li bitanti de Trieste guardano nel cielo. Che poi contrariamente se rimettono subbito a caminà. Raccionepeccui a gennaio fa friddo. Raccionepeccui nissuno se po' affermà. 66 - Giuseppe Bertolucci
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