narrativa,teatro, cinema andai a la festa de Aba, raccionepeccui incontrai Pàmela, raccionepeccui la toccai, raccionepeccui nacque il grande amore. Che Pamela no spiccicava na parola de italiano e io de mericano. Raccionepeccui non parlavamo. Solamente quanto che godevamo essa mi diceva "lav" che significa "amore" e io dicevo a essa "troia" che pure significa amore. Raccionepeccui fu un grande amore. Che durò anni due che poi Pàmela se scucciò de me e me mandò a fare in gulo e m'abbandonò. Che disse che io ero na porca che le chiedevo le cose zozze che contrariamente la porcona era lei. Raccionepeccui essa me lasciò. Ciao! Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto! Raccionepeccui mi trovai sola. Sola come na rota de scorta. Sissignore. Io, fino a allora, causa mia marginazione lespica, fui stata na rota de scorta de l'umanità. Raccionepeccui dissi: ''Basta cole femmine che so stronze! Io bramo l'omini. È vero che l'omini nun m'hanno cacata mai, però mica ho cercato tanto. E allora come facevano l'omini a cacarme?". Raccionepeccui è come quello che nventò i lacci de le scarpe e li teneva chiusi a un cassetto. Dice: "Nessuno me compra i lacci!" "Stronzo! Se i lacci li tieni chiusi a un cassetto nessuno li può comprare. Se non vendi, chi compra?". Questa è la santosacra verità: che il mondo è un mercato. Fatto a scale: ce sta chi scende e ce sta chi sale, ce sta chi vende e ce sta chi compra. Raccionepeccui necessita immettere sua propria fregna sul mercato dell'omini. Che al paese mio il mercato dell'omini se chiama Cinema Garibaldi che ce fanno i film zozzi. Raccionepeccui ce andetti che quel giorno facevano ''Buchi neri bagnati" che significa un film su tutti i buchi che fanno godere che se gode pure da li recchi. Raccionepeccui dentro al cine ce staveno tutti omini che, appena me misi a sedere, se avvicinarono cinque o sei omini tutti co il cazzo in mano e je piascevo più io che le artiste del cinema. Raccionepeccui uno me godette su una scarpa che pareva no scaracchio de sputo. Raccionepeccui timetti il peggio e chiusi l'occhi pe la paura, che uno me prese la mano e me disse: "Vieni qua. Questo qui no è un posto pe signorine! Vieni!". Raccionepeccui sortii co esso fori del cine. Esso si chiamava Vito. Amoroso Vito, anni trentadue, che era la prima volta che lo conoscevo, raccionepeccui le dissi: "fortunatissima!" Raccionepeccui il pomeriggio stesso esso me portò al Welcome Residence che è un vilaggio turistico pe l'estate che essendo inverno era voto, che lui faceva il guardiano d'inverno. Raccionepeccui teneva pure na pistola e no cane lupo. Che me fece un tè al limone e io feci a esso un pompino, poi me fece uno spinello e io feci a esso una masturbazione, poi me fece danzare co la radio accesa e io feci godere alla maniera sottisfaciente. Così andò quel pomeriggio che io perdetti mia verginità e conobbi. Conobbi come cazzo era fatto un cazzo. Che un cazzo è fatto a forma di cazzo, raccionepeccui ci ha la forma di un cazzo, ma secondariamente è un 62 - Giuseppe Bertolucci
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