Linea d'ombra - anno I - n. 2 - estate 1983

raccontiitaliani - giovani Leandro Angeletti Sulla strada La curva finì di coprire le luci posteriori della corriera e il suono singhiozzante del clacson, subito dopo che s'era mossa dalla fermata. Immediatamente, assorbito il rumore dietro piegamenti successivi del clinale e dagli alberi, il silenzio la riscosse, ferma dov'era scesa fra le due valige per terra, volta alla sagoma scura della casa proprio ai margini della strada, inerpicata sul ridosso ripidissimo, isolata. Ogni volta, tornando, quel silenzio la colpiva, come attributo innaturale; adesso più che mai, dato il lungo intervallo degli anni dall'ultima. Nemmeno la sua prefigurazione era riuscita a mitigarne l'effetto, lungo tutto l'interminabile tragitto per gole soscese e il curvare continuo e ricurvare salendo e discendendo - il paesaggio era come scosso dal rumore della corriera, attraversandone il silenzio e l'immobilità notturna, al pari che i vetri dei finestrini ne spezzavano i contorni componendoli con l'interno, i sedili di ferro, le reti che contenevano i bagagli sotto il tetto, le facce assonnate dei pochi passaggeri. Così l'immagine, conosciuta per anni e rattenuta, quasi fissata oramai per sempre sulla retina, del paese appena illuminato da qualche lampione sullo spigolo di qualche casa a tirare fuori dal buio le pietre dei muri e del selciato in un cerchio breve e sfumato, la sapeva alle sue spalle, giù, molto bassa, che pareva fuori d'ogni comunicazione, mentre una strada brecciata, dopo un paio di chilometri di giravolte, riusciva proprio a due passi da dove ancora lei aveva rifiutato di voltarsi a guardare. Anche il freddo, nonostante il giacchetto di lana posto sulle spalle prima ancora di scendere, la sorprese sull'erba umida della scarpata, riscuotendola definitivamente dal torpore, senza peraltro attenuare l'indolenzimento e il malessere diffusi; quel viaggio era, ogni volta, un'impresa, da affrontare in perfetta salute e possibilmente in compagma. Ma il peso delle valige, e la scala, ripidissima, fra la parete della casa e il muretto basso di sostegno, scavata stretta quasi la mancanza di spazio o l'impossibilità d'allargarsi ancora un po', la tennero lunga4 - Leandro A ngeletti

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