Linea d'ombra - anno I - n. 2 - estate 1983

racconti italiani - giovani erano state accolte e si trovava solo, passava la serata davanti al televisore che accendeva e spegneva al fluttuare della sua mente che lo portava a scorrazzare per la città all'incontro di nuove e spettacolari conoscenze. Ma lo schermo gli garantiva forme di vita ben più interessanti di quelle del suo quartiere. Non seguiva gli intrecci; invece si permetteva di abolire i confini tra gli sceneggiati accomunando i vari protagonisti in un'unica grande famiglia ai cui membri faceva visita quando più gli garbava. Infine tornava ad attendere il giorno dopo. Era contento della divisione del tempo in giorni ma li avrebbe preferiti un po' più brevi per avere la possibilità di guardare con fiducia al futuro con maggiore frequenza. Le sole cose che gli capitava di perfezionare materialmente erano quelle che non aveva intenzione di fare. Ad esempio, acquistava rotocalchi in quantità massicce, sistemandoli sotto il materasso o sotto la poltrona dopo averne guardate le fotografie; accendeva sigarette una dopo l'altra; oppure, quando non aveva più sigarette, accendeva fiammiferi. Quando incominciò ad avvertire i primi sintomi della sua malattia se ne appassionò talmente che lasciava spesso l'appartamento per andare ad assumere atteggiamenti pensosi tra la fermata dell'autobus e l'edicola. Gli autobus sfilavano - tragicamente, gli pareva - e lui, con le braccia sempre più piene di riviste, aveva espressioni sempre più sofferte; tanto che, passandogli davanti, perfino le ragazzine che si scambiavano i loro segreti spiccioli tacevano per una decina di metri. Una volta uscì di notte, camminò lentamente attorno agli isolati e si formò frasi , che si adattavano meravigliosamente al suo caso e che si illuminavano intensamente quando le rivolgeva al nome di Calliope. Riuscì tuttavia ad esaurire anche questa materia di riflessione e dopo qualche tempo era di nuovo davanti al televisore e di fianco al posacenere. La malattia la sapeva così bene che si sentiva solo infastidito dai capogiri che gli venivano sempre più spesso e dai dolori che si infittivano. Fu la donna delle pulizie a trovarlo un giorno, sul pavimento. Con l'aiuto di un anziano signore che abitava al primo piano si riuscì a caricarlo sul letto. Il dottore venne ed aggrottò le sopracciglia. La donna tornava tutti i giorni a guardarlo e a infilare cucchiaiate di riso in una bocca che non opponeva resistenza. Lui non sembrava notare nulla di quello che accadeva intorno. Poteva sembrare una situazione ideale. Non doveva più preoccuparsi di nulla ed era giustificato in tutto. Invece quando la donna tornò il quarto giorno non lo trovò più. Cercò in tutta la casa. Poi spense il televisore e si precipitò dal signore del primo piano. La moglie la fece entrare e le fece segno di andare al balcone. Il vecchio si trovava là seduto a sorseggiare dell'acqua. Indicò il malato staccando il dito mignolo dal bicchiere: era sul marciapiede di 44 - Phillip Hill

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