Linea d'ombra - anno I - n. 2 - estate 1983

raccontiitaliani - giovani Phillip Hill Calliope Non riusciva mai a mangiare molto. Eppure verso le sei e mezza o le sette era per lo più aggrappato con le mani e le gambe alla poltrona e i pensieri che gli ristagnavano in mente erano proprio di sughi densi e scoppiettanti. Era forse per il trasporto che gli imprimeva questa sua attività che spesso non metteva neanche piede in cucina. Al massimo, se gli capitava di passarci e di mettere qualcosa sul fuoco, lo abbandonava quasi subito, sazio dei suoi pensieri, e lo lasciava sbollentare fino a farlo diventare un deposito uniforme in fondo alla pentola, che liberava dalle sue sofferenze solo verso le prime ore del mattino quando andava a letto a pensare all'indomani dopo aver buttato via tutto; e allora buttava via tutto quello che gli capitava fra le mani. Di notte l'indomani prometteva sempre bene. Anche di mattina, quelle volte che si svegliava abbastanza presto da considerare la giornata valida, aveva spesso momenti pieni di esaltazione. Si calcolava le ore che gli rimanevano davanti e gli sembrava, semplicemente per la legge delle probabilità, che una giornata che contava ancora quindici o sedici ore di vita su ventiquattro doveva per forza aprire delle prospettive entusiasmanti. Rimaneva seduto in poltrona e se ne compiaceva. Verso le undici gli capitava a volte di provare un accesso di tenerezza per la sua amica. Le faceva telefonate lunghe di lunghi silenzi. Dopo guardava il telefono con caparbietà e vedeva tutto quello che avrebbe comportato l'arrivo della ragazza. Il telefono indossava le domande, le mancate risposte e i gesti con precisione e colore. Nell'arco di un'ora esauriva tutto, buttava via il pacco vuoto di biscotti che si trovava in mano e passava il resto del pomeriggio a sperare in un improvviso mal di testa che impedisse a Calliope di venire. Della sua amica aveva caro soprattutto il nome. Immaginava di parlarle e il suono gli si dondolava piacevolmente in testa. Se pensava al solo nome sentiva di esserne profondamente innamorato. D'altronde anche i titoli delle ricette nelle riviste lo appassionavano. Quando lei veniva, gli portava cioccolatini o noci e lui consumava il tempo a lasciarsi guardare dimagrire. Altrimenti, se le sue preghiere Phillip Hilf - 43

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