Linea d'ombra - anno I - n. 2 - estate 1983

racconti italiani - giovani do mi facevo vedere in giro con testi latini. In biblioteca mi eccitavo quando riuscivo a sedermi davanti a lei. Cercavo di toccarle un mignolo col mio fingendo di dover prendere la sua matita rossa. Da seduta mi toglieva il fiato. Pensavo alla sua pancia, all'incavo morbido, all'angolo. Deve essere mia, pensavo. Quella pancia deve essere mia. I segnali cominciavano a diffondersi. Dopo una triste estate passata sui poeti romanzi la rividi. Se possibile, era diventata ancora più bella, più vistosa. Era abbronzata Lisa, aveva acquistato malizia nel vestire: portava sottane più corte e incrociava sempre le sue famose gambe; era un richiamo irresistibile per i giovani mammiferi ansiosi di mettere al sicuro la discendenza. Ma lei continuava a negarsi. Lo vissi naturalmente come vero innamoramento, la sensazione più forte che mi sono mai permesso, e in questo rientro ovviamente nellemedia dei miei simili. Ci invitavamo sorridenti a tradurre classici e a preparare esami. Il divano e il tappeto della villa fuori London che abitava conobbero presto le nostre veloci soddisfazioni, avviluppate di calzee ansiose di arrivi imprevisti. Avevo avuto all'inizio anche un rivale, che fu poi liquidato e in seguito morì per una malattia congenita al cuore. Lisa aveva scelto bene. L'amore durò per me lo spazio di poca insicurezza: mi insediai in Lisacon un accampamento perfetto ed autosufficiente: non mi importò più di altro. La mia goffaggine forse volontaria la costrinse quasi subito ad avere un figlio. La sposai per sempre. Non credo che me l'abbia perdonato, ma anche lei lo voleva. Come voleva si intristì ben presto, e viviamo ancora offendendoci e aggirandoci disperati nel nostro territorio. Ma questa è una storia troppo comune per diffonderla. Nessuno di noi ha mai rinunciato al diritto sull'altro, ma lei si è scordata dei baffetti francesi che mi rendevano magro e moderatamente simpatico, e io dell'incavo della sua pancia, in cui provvedo ormai solo a conficcare i pali di recinzione delle mie proprietà. lo non ho mai tradito Lisa, l'amore non mi ha mai interessato. Lei sì, ma solo per entrare meglio nel sacrificio e perché tutte le donne sposate con figli lo fanno. La nostra casa non era molto migliore di quella di Rod, ma prevedeva una vita. Avevamo una stanza dei bambini con tre letti. Uno si riempì subito. Gli altri attendevano, implacabili. Lisa non era stupida, e si accorse ben presto che la mia vita era Rod. Cominciò contro di lui una lotta sorda, ma era sempre pronta a passare dalla sua parte, quanClaudio Lolli - 39

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