raccontiitaliani - giovani mecenate del suo delirio. Lo osservavo con fredda partecipazione: non rischiavo nulla, ma mi illudevo per un attimo di cogliere il bri~ido della sua vertigine di mutante, di sconfitto. La realtà era che io contribuivo alla mutazione, al progresso della specie idiota: ero io che facevo funzionare nel modo dovuto le mani, le braccia, il mio cervello di mammifero, gli organi riproduttivi, sessuali. Ero io che avevo in mano la crudeltà della sopravvivenza, infinitamente giusta, del dio ... Eppure non volevo ammetterlo fino in fondo. Volevo fingere, quando non lo guardavo negli occhi, di essere un amico di Rod, di aiutarlo, volevo portarlo da un medico. Non crediate che questi pensieri siano tutti a posteriori della mia vita: sono a priori. Non ho ancora tre figli, non sono ancora preside, non sono ancora ricco. Ma non fa nessuna differenza. Quando Rod capì di essere un rettile e che London era finito, io capii di essere un mammifero e tutto quello che sarebbe seguito. Volevo solo strusciarmi nell'ambiguità. Ingannare ancora un po' Rod. Dietro le sue spalle. Chi non ha storia non può inventarsi romanzi storici. Avrete capito che io non sono mai stato un tipo brillante. Nè appariscente. Nè intelligente, nè furbo. Un roditore che ha risposto in modo meccanico agli impulsi elettrici che i fulmini gli hanno mandato. Ho risposto sempre nel modo più ovvio. Non è strano quindi che io abbia una moglie, eppure quando l'ho conosciuta mi sembrava un avvenimento eccezionale. Una guerra vinta, per un pelo. Non vi ho ancora parlato di lei: mi rendo conto adesso che la battaglia non è completa se non ve ne parlo. Conobbi Lisa all'università, dove non brillavo, ma dove avevo ancora qualche speranza. Le piacque forse la mia tristezza. Credeva che avessi in me chissà quali tormenti, chissà quali eneergie creatrici. Si sbagliava, naturalmente: era solo un piatto modo di essere, un percorso eternamente parallelo. Il mio unico pensiero era Rod. Lisa mi piacque perché era bella, era femmina, lo dava a vedere senza farne il centro della sua vita; avrebbe potuto avere tutti gli uomini che voleva, ma non lo faceva. Mi piacque questa predisposizione al sacrificio. Civettava ma si negava, in modo spontaneo, apparentemente innocente. Io facevo di tutto per sedermi non lontano da lei, e poterle guardare le gambe, che incrociava con decisione, come fosse suo diritto. Parlavamo di sfuggita, speravo che mi trovasse interessante quan38 - Claudio Lolli
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