racconti italiani - giovani deval'ora ai clienti, e qualche sera sorrideva a fatica. Ma la cantante lo amava davvero e non lo tradì più. Fu lui poi a piantarla. Una mattina lo vidi arrivare nella biblioteca dell'università con un pezzodi carta in mano. Rod avrebbe fatto dei dischi. Mi offrì cinque martini per festeggiare, sfoderando l'anticipo. London blues, mi disse. Voglioparlare anche di te, della nostra amicizia a catene. Parlerò della riserva.Aveva fretta, stava per partire. Trovavo il latino insopportabilee viaggiare meraviglioso. Rod tornò dopo un mese e nella sua stamberga vuota ci ascoltammo un nastro, bevendo del vino. Sei il primo amicoche lo sente, mi disse, lo chiamerò London blues. Corresse il tiro e disse: Sei l'unico amico che lo sente. Era un buon nastro. Cominciò a suonare in giro: allora erano le sue nottate di Volkswagen, i chilometri con gli occhi puntati a cercare un bar aperto. L'alba chegli scopriva un mondo mai fermo e mai bello. Cominciò a non distinguerepiù la notte dal giorno. Mi disse che era terribile questa sensazione. Era come se nulla finisse, nè ricominciasse. Non c'era possibilità di staccare da nulla. Venne il periodo in cui Rod aveva un buon successo. Il suo nome circolava a London e compariva su qualche giornaletto musicale. Amavo le sue foto, la sua faccia sempre scontenta. Rod passava sempre per caso, dovunque andasse. Quando lui non c'era preferivo studiare che vedere gente. Nulla mi interessava veramente tranne Rod e la sua vita. Avevo partorito qualche sicurezza e cercavo tristemente di difenderla. Non mi sono mai voluto un gran bene. Preferivo fare il luogotenente. Rod cominciò a stancarsi. Passava tre o quattro mesi fuori e tre o quattro a London, chiuso in casa. Arrivava con una donna che regolarmente se ne andava dopo pochi giorni. Si rintanava nella sua stamberga. lo gli chiedevo perché: tutto ti va così bene. Infatti tutto gli andava bene. Era libero. Poteva permettersi molte cose. Di questo non volevaparlare. Mi disse che aveva litigato con i musicisti del suo gruppo, che voleva ricominciare tutto da capo. Il giorno dopo mi disse che non era vero niente. Tornò a partire. Tornò. Ripartì. Per molte volte. Questo non gli giovava. Quando era a casa non si poteva andare da lui se non si era invitati. Si arrabbiava. Devo lavorare, urlava dalle scale con una voce cattiva. Non aveva nessun metodo nè disciplina, come all'università. Stava delle ore a gironzolare per casa, aspettando di essere visitato da qualcosa. A notte, quando era ubriaco e stanco, gli Claudio Lo/li - 35
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