raccontiitaliani - giovani tatezza necessaria. Privi di telescopio. Pieni di buone intenzioni, spesso rinunciavamo a sparare perché la preda ci inteneriva. Perché avevamo paura di fallire: fu così che i bianchi approfittarono della nostra ingenuità per cominciare a venderci la loro inqualificabile acqua di fuoco. Cominciammo, per molti motivi, a litigare, io e Rod: lui beveva troppo e diventava violento. Pensavo qualche volta che mi odiasse. Il venerdì sera andavamo in cinque o sei in un locale sul fiume. Durò un paio di mesi, prima dell'estate. L'anno non me lo voglio ricordare: adesso che Rod è morto mi vergogno dei giorni che continuano a passare. Ho avuto di più, preferisco non sapere con certezza quanto. Ci andavamo il venerdì perché non si pagava, ma era sempre vuoto lo stesso. Ci si annoiava terribilmente. Le birre crescevano nella pancia. Di donne ne avremo viste cinque o sei in tutto. Mentre l'orchestra finiva il suo calvario noi eravamo a terra, in una terrazza che mostrava il fiume, a bere l'ultima birra. Era sempre così, avrei voluto buttarmi a morire in un campo di grano. Eppure volevano tornarci sempre. lo mi rifiutai. Rod comprò la sua prima chitarra e ci parlammmo di nuovo solo agli esami, dove lui prese due punti più di me anche se, mi raccontò, si ubriacava tutte le sere e non studiava altro che la sua fender. Era inevitabile, ci si perdeva: le scale le facevo sempre più spesso da solo, il percorso della solitudine continuava a meritarsi il suo funebre nome, studiavo Catullo. Ma una sera Rod mi bussò sul muro un segnale. Lo incontrai subito, era rosso, agitatissimo. Era euforico e mi pagò sei birre lì a London, nel nostro vecchio bar. Avevamo forse diciotto anni, ma avevamo già un vecchio bar. Mi disse L'ho visto, l'ho visto. Era il sedere di una ragazza, sarebbe stata la sua ragazza per un po' di mesi Jenny, una bocca rossa fino all'inverosimile, invadente evidente e volgare. Pensai che ero geloso e invidioso, ma non volevo guastargli la festa e lo trattai bene. Lui parlò a lungo di farmacie e preservativi, di un nuovo amico che aveva un posto dove andare. Quando disse che toccava a me adesso, che saremmo potuti uscire un po' in quattro mi venne voglia di abbracciarlo. Con le birre diventammo un po' patetici e mi disse che aveva sempre voglia di vedermi, e che non dovevamo perderci di vista, perché chi è nato a London non può lasciarsi, London è più forte di tutto. Per il fatto di Catullo rise molto. lo incontrai mia moglie solo due o tre anni più tardi, adesso ho due figlima ne avrò tre, insegno latino in una scuola privata per ricchi idioti. Rod è morto da poco. Dopo Jenny ne vennero altre, ma la mia paura che Rod mi abbandonasse poco a poco sfumò. Veniva sempre a cercarmi anche se io non Claudio Lo/li - 33
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==