raccontiitaliani - giovani legami con tutti - o semplicemente perché i gesti che avevano compiuto, i lavori cui avevano accudito per così lunghi anni, ne avevano conformato i modi alla stessa cadenza, sagomate le figure alla stessa fisionomia. S'era sciolto, nella frequentazione continua di quei giorni, il riserbo che l'aveva sempre più impacciata, da quando lei aveva abbandonato la casa, l'aveva intimidita anche nel parlare: perché le pareva inadeguata la sua persona, via via che più estranea s'era fatta a quei luoghi e più "cittadina"; perché aveva, come i suoi, sentito coinvolgere anche la sua persona nell'ostilità che l'aveva fatta allontanare. Aveva ritrovato la confidenza di quando giocava con i figli, non aveva più timore di mostrare le sue inquietudini. Avvicinandosi, dopo aver lasciato il fagottino sul muretto curvo e basso che costeggiava la strada brecciata, le prese un braccio fra le maru. - Tuo padre? - chiese ancora, ma come già sapendo che non avrebbe avuto nessuna risposta, e fosse solo dovuta rimanere a guardare in basso i tetti che emergevano, a sentire i primi rumori, anche qualche voce; forse per la disposizione alta della strada, o per il silenzio, o per entrambi, ogni suono veniva su distinto, come amplificato. Non sentiva la stanchezza del sonno perso, né la fame dei pasti non consumati, o consumati male e appena. Delle veglie era restata una specie di fissità attutita, un rallentamento nel percepire i suoni e le immagini, quasi si dilatassero oltre la scansione consueta del tempo. La nebbia, dentro le strade, indugiava troppo, e la chiarezza già luminosa del cielo abbacinava ben oltre le intensità massime che può concedere novembre. Anche il motorino della sega che da qualche parte sottostante aveva preso a rantolare, di solito non limava tanto acutamente l'udito. - Torni via? - la donna, vicina, riprese le sue domande in una pausa più lunga del rumore; forse la legna da segare era terminata, ma forse s'era solo inceppato l'ordigno, perché riprese subito che la donna continuava: - Tuo padre verrà con te o con tuo fratello? - - Non andrò via, - rispose, anche per non farsi sommergere dal fracasso. - Non ho più dove andare. - La donna non capì. - Hanno chiuso, li dove lavoravo. - La notizia la lasciò a lungo senza parole. Il solo commento fu un accrescimento di mestizia che lei avvertì prima dalle sue mani, che non si strinsero attorno al suo braccio, ma si contrassero come in un moto di sconsolazione, e che poi lesse sul volto quando si girò a guardarla. - Resti qui? - chiese poi. - Fino a che mio fratello non mi ha trovato qualcosa dalle parti sue. - 28 - Leandro Angeletti
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