Linea d'ombra - anno I - n. 2 - estate 1983

racconti italiani - giovani muli che a primavera sparivano sotto un mare d'erba. Solo in alcune, di quelle foto, c'era la madre, e solo in un paio lei soltanto, ripresa in epoche diverse e molto distanti; tutte nel paese, in un'aia, la strada dove abitava prima di sposarsi, sul ponte, in mezzo a persone che da un pezzo non c'erano più e che il giallo della carta faceva ancora più lontane. In qualcuna c'erano anche lei e il fratello, molto piccoli, i figli di Matilde, Matilde, il padre; in qualcuna anche la data, dietro, che però non riuscì a ricordarle nessuna delle occasioni in cui erano state scattate. Albeggiava appena sopra il profilo continuo dei colli, quando il padre, ch'era stato convinto a sdraiarsi sul letto della stanzetta, aprì la porta d'ingresso. Non lo udì scendere le scale, ma non lo trovò sul terrazzino quando, dopo che la luce aveva già diviso i crinali delle alture, uscì anche lei; faceva freddo, a quell'ora, e, prima di scendere, rientrò in camera a prendersi una giacca. Ma la cantina era ancora chiusa, così la stalla; doveva essere salito sulla vigna e forse ne sarebbe sceso, come d'abitudine, solo per il pranzo. In quei giorni non aveva mai parlato, una parola o un suono qualsiasi. Aveva fatto tutto docilmente, e più che fare era stato dietro alle cose che si facevano per conto loro, o erano fatte da altri. Anche mangiare, stendersi sul letto, si erano appropriati della sua persona per un rito che altri - il fratello, la nuora, Matilde - si preoccupavano si compisse. Non aveva dato segni e 1identi di dolore; s'era come definitivamente arrestato, in un sussulto che gli aveva spalancato gli occhi per una notte e un giorno e che poi 'era progressivamente affievolito. Quando s'era spento del tutto, ogni cosa aveva cessato d'essere, anche il suo non parlare; una morte prima della morte. Se era salito sulla vigna era per un meccanismo che ripeteva quei passi, a quell'ora, da una cinquantina d'anni; lo stesso che poi l'avrebbe risospinto a scendere per il pranzo. Forse solo quando si fos e inceppato anche lui, il meccanismo, il corpo sarebbe tornato a trasalire; o forse neanche allora. I pa si che sentì sull'a falto precedettero di poco la voce; s'era fatta sul ciglio che dominava la pozza di nebbia in basso. - Come mai così presto? - Matilde, che già le stava vicino con un piccolo fagotto in mano, la colazione portata nel fazzoletto di tela quadrettata che serviva per la spesa. - Non hai dormito due notti e due giorni, e ieri sera siamo stati fino a tardi. - La preoccupazione della donna le ricordava quella della madre, di cui aveva, forse per av r vis uto insieme tanti anni su quella strada, la ste sa cad nza nel domandare, la stessa sollecitudine rattenuta dietro un velo di riserbo. Anche la per ona, la richiamava, il 1nodo di camminare e muoversi, di lavorare per la campagna, forse per una lontana parentela - in pae e bastava risalire un paio di generazioni per trovarsi Leandro Angeletti - 27

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