narrativae cinema mi di luglio? Di qui faccio fatica a dirtelo ... Dai, scendiamo ... I due scendono e l'autista seguito da Burro si ferma per indicare con la punta della scarpa un punto del selciato della piazza. TASSISTA: Naturalmente dipende dall'ora. Alle sei di sera arriva quaggiù. E va ad indicare un punto molto lontano dal monumento. L'autista si gira a guardare i tavoli sotto il porticato del Caffè Aurora. TASSISTA: Sotto il fascismo i gerarchi stavano sempre seduti là sotto ... FLASH-BACK Quasi uscissero dalla memoria dell'autista, le sedie, dapprima vuote si riempiono di strani personaggi vestiti di bianco e con stivali lucidissimi che rilucono quasi fossero la parte più importante di quei corpi. La Macchina panoramica lentamente fino a scoprire il monumento al centro della piazza e, attorno al monumento, tutti quegli stivali buttati via o sfilati con violenza. Dei bambini pisciano sugli stivali. La Macchina continua la Panoramica fino a farci scoprire una giovane donna che sta attraversando la piazza con andatura morbida sul selciato irregolare che fa sobbalzare le forme del suo corpo esuberante. TAXI Interno Giorno Ritorniamo a Burro e ali' autista che stanno seguendo la donna da dentro il taxi. Burro è piegato in avanti e osserva la ragazza con occhi incantati: AUTISTA: Sta in campagna ... capita di rado ... mi hanno detto che fa sempre penitenza in ginocchio sul pavimento della chiesa rotta. BURRO: Che cosa si deve fare perdonare? AUTISTA: È troppo bella per non avere dei vizi ... La donna si gira verso il taxi con un'occhiata casuale e Burro può bearsi di questa fuggevole visione che in un certo senso lo sconvolge. Infatti dice, appoggiando la testa sul cuscino: . BURRO: Chissà perché le donne che piacciono a me si assomigliano tutte. AUTISTA: Si vede che gli altri tipi di donna non riesci a vederli. Burro resta in silenzio a pensare a questa stranissima cosa che gli sta succedendo; poi dice quasi a se stesso: BURRO: Ma non sarà una maledizione di lei! AUTISTA: Di lei, chi? BURRO: L'attrice. Scende e attraversa la piazza sotto gli occhi divertiti del tassista. Tonino Guerra - 245
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