narrativae cinema Tonino Guerra Burro storia per film TRENO IN CORSA E SALA CINEMATOGRAFICA Interno Giorno e Notte. Siamo in un ampio scompartimento, di quelli che occupano tutto un vagone, di un treno in corsa. I sedili sono carichi di gente che dorme. Da un finestrino semi aperto, si intravvede un paesaggio pieno di sole. Una bella donna sui trent'anni è addormentata accanto ad un giovane grassoccio che ha la faccia chiusa nel palmo di una mano che gli schiaccia il naso. Un carabiniere dorme in piedi con la testa appoggiata ad una sporgenza del portabagagli. Un cane ronfa in mezzo ai piedi dondolanti di tre-quattro ragazzi distesi su due sedili. In un reparto buio c'è un uomo di 40 anni col cappello piegato in avanti che gli copre gli occhi. In un altro scompartimento un vecchio ha la testa piegata sul petto. Un signore distinto col capo calvo riverso indietro dorme a bocca aperta. Sentiamo sempre, anche se più fioco, il ~more del treno. Altro vagone pieno di gente che dorme. Il vento che arriva dai finestrini muove le tende verso l'interno. Sullo sfondo una laguna. Una donna sui 50 anni con la testa appoggiata ai gomiti incrociati che le fanno da guanciale. La MACCHINA DA PRESA si alza dalle spalle della donna fino ad inquadrare uno schermo cinematografico sul quale continuano ad essere proiettate le immagini del treno che viaggia trasportando gente addormentata. Siamo quindi, e lo capiamo solo adesso, all'interno di un cinema di paese nella cui platea semivuota ci sono, sparsi qua e là, sette o otto spettatori che dormono e che noi abbiamo già visto in dettaglio. Uno di questi spettatori, che ancora non abbiamo presentato, è se240 - Tonino Guerra
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