narrativae pittura rivoli; erano piene, erano fiotti, cascate. Mi ricordo. AUTORE - Quegli artisti venivano dopo una generazione di costruttori, che avevano scelto d'operare nella storia, di produrre. · AMICO- Scarti previsti. Nell'informe era una scelta di morte; ancora una volta, notturna. AUTORE - Alcuni di questi artisti hanno scontato un destino tragico, seppure sullo sfondo della mondanità dispiegata, del mercato. AMICO - Non ci sono spiragli, nè un fuori che ci accolga. AUTORE - Allora? AMICO- Niente. Questo è l'orizzonte che ci tiene. Ma, tu? AUTORE- Agli inizi, nel tempo che ti ho detto, cercando d'accordare lo strumento, mi sembrò di trovare la mia nota: una poeticità malinconica, che covava la nostalgia, trovava un'espressione elegiaca e si rifugiava volentieri nel mito. Senza nessuna ironia ... AMICO - La serietà che ho sempre scorto nei tuoi quadri, e che apprezzo. AUTORE- Prendevo sul serio la pittura. Non cercavo d'infrangerne i confini come accadeva spesso in quell'epoca. Coltivavo la nostalgia che ti ho detto, dentro i confini del quadro, da un quadro all'altro, per anru. AMICO - E il problema del senso t'assillava. AUTORE- Credevo all'assoluto dell'arte; così coltivavo la speranza che l'arte potesse aprire all'assoluto. Un quadro allora, l'ultimo, lo avrei voluto ultimo davvero ... AMICO - Continua. AUTORE - Allentavo le maglie dell'immagine, ne sfrangiavo i contorni, aprivo vortici; mi lasciavo guidare dal lirismo a naufragi luminosi... AMICO - Conosco questi tuoi quadri; la loro effusività elegiaca, lo sai, mi lasciava perplesso. AUTORE- N'ero perplesso anch'io. M'accorgevo di percorrere una strada segnata da sempre: quella dell'ammutolimento estatico. La bellezza, sempre insidiata dalla commozione che la muta in sublime, mi parve l'altra faccia dell'orrore che s'accanisce a registrare la miseria del mondo; la rapinosità lirica e l'urlo espressionista: la stessa mancanza li muove. Che troviamo, infine? AMICO - Soltanto la nostra piccola coscienza separata. AUTORE - Così. Sembra che non se ne esca, dai confini dell'io. AMICO - Infatti. E qui t'aspettavo. AUTORE - Che vuoi dire? AMICO- Non se n'esce se l'arte è ciò che abbiamo detto fin qui; presa fra evento e forma; messa in scena d'una rappresentazione, rimando perpetuo ad altro ... AUTORE- È, forse, qualcosa di diverso? 238 - Ruggero Savinio
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