narrativae pittura Ruggero Savinio Dialogofra il pittoree un amico AMICO - Salve. Ho suonato alla tua porta sapendo di trovarti al lavoro. Vedo che non mi sbagliavo. AUTORE - Se è per questa palandrana che indosso, sappi che la porto tutto il giorno; anche adesso, che ero intento a fantasticare sprofondato nella mia poltrona. AMICO - Ma pur sempre, credo, fantasie di pittura. AUTORE - Senzaltro. A quest'ora, vedi, che la luce va giù, a lume spento vado riguardando il lavoro del giorno, e mi fingo altre immagim... AMICO - Un silenzio popolato, qui da te. Fuori, la città che amiamo entrambi. Appena sceso dal treno, immerso nel cunicolo del metrò, ho ritrovato con gioia gli odori, i suoni, i volti. .. Vedo volti anche qui, nei tuoi nuovi quadri. Contento che tu abbia posto mano al progetto che mi confidavi: dipingere una serie di ritratti quasi alla maniera degli antichi, come i ritratti di Fayum. Ti dissi che ciò che m'affascina, in quei dipinti, è la loro mancanza d'espressione: li diresti ritratti di morti; sappiamo invece che erano di viventi, e il loro uso funebre n'era secondano ... AUTORE - Scomparsi, in loro, le tracce del carattere, i tratti segnati dal caso... AMICO - Dallo svanire dell'espressione, son nati quei volti. AUTORE - Volti, infatti. La differenza non potrebbe essere più flagrante. Guarda: il ritratto d'un patrizio del museo Torlonia. Il naso rapace, la bocca ostinata, il reticolo delle rughe intorno agli occhi e lungo le guance incavate: segni della volontà che animava questa vita orgogliosa. A poche pagine, nello stesso manuale, il ritratto d' Ammonius col mazzetto di fiori la coppa la croce e il piviale. Viene da Antinoo, era cristiano, forse sacerdote. AMICO - Il cristianesimo ha spianato i segni in cui, sui visi antichi, erano scritte l'ostinata volontà e la grande paura ... AUTORE - Vite dominate dalla paura. Segni accennavano dal vuoto che ospitava gli dèi o la cieca fortuna ... 236 - Ruggero Savinio
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