discussione "linea" politica, non nei metodi, nella mentalità, nel modo di far politica. Nel '69 si ebbe così il fenomeno dell"'Unione". L'aspetto esistenziale, utopico, si annacquò, si ridusse a slogan, non ebbe nulla dei suoi precedenti storici (il surrealismo, la beat generation ecc.). Lo slogan "un nuovo modo di far politica'' divenne un bluff. Mancò poi un rapporto con la tradizione radical-socialista del secondo dopoguerra (Orwell, Koestler ecc.,) Gli slogan e il modo cli parlare dei militanti come impoverimento linguistico e perciò culturale (l'intuizione di Orwell in 1984). Tutto questo per quanto riguarda la massa. A certi livellidi èlite infatti il "vuoto" viene riempito: l'esperienza dei "Quaderni Piacentini" (soprattutto F. Fortini) e "Giovane Critica", che in un numero del '67 poneva una frase di Nizan in copertina. Mughini colse poi, con la svolta, le insufficienze del '68, ma ne dedusse soltanto stupidi motivi per un'apologia di Togliatti. Altri fenomeni: droga, femminismo. Marxismo e psicanalisi: la rivista "Utopia" e la scuola di Francoforte. 234 - Maurizio Flores d'Arcais La rivista "Tempi moderni". Il '68 nella letteratura: Balestrini, Paris, Leonetti, Guerrazzi, Sereni, Tarizzo, ecc. La cultura dei giovani come cultura musicale. L'unica seria proposta culturale: i fratelli Taviani. Con/ sovversivi (dove non a caso riappare il nome di Nizan sulla bocca di Lucio Dalla, nella famosa citazione: "Avevo vent'anni ... "), S. Michele aveva un gallo e A llonsanfan i registi riescono a cogliere tutti i motivi e la problematica inerente al '68: acquisizione del positivo e critica insieme. Questiappunti inediticomparirannoin una raccoltadi scrittidi MaurizioFloresd'Arcais (1953-1978)su "letteraturae politica dopo il '68" che avràper titolo La doppia cittadinanza e usciràin autunno da Guanda. È con Maurizio cheper laprima volta siparlò dellapossibilitàdi una rivistadel tipo di "Linea d'Ombra". A cinque anni dalla sua scomparsa, lo ricordiamocome uno dei nostri.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==