~ FrancescoDeSanctis STOl!IA IKLLA LtTTtRATURA ITALIA,-_,A Introduzionedi RenéWellek notedi GraziaMe/liFioravanti DUEVOLUMI SantaTeresaD'Avila VITA Introduzione note di ItaloAlighieroChiusano UgoFoscolo LtTilRt D'A~Rt Lepiùbellelettered'amore dellanostraletteratura Introduzione note di GuidoBezzo/a JosephConrad lOl!DJI~ IntroduziondeiAlbertoMoravia WalterScott IVA,-_,tlOt Conle incisionidi Hayez IntroduzionediMarioPraz NathanieHl awtorne LALtTilRA SCAl!LATTA IntroduzionediAttilioBrilli AntonioFogazzaro PICCOlO~ 4,-.,nco IntroduzionediGiulioCattaneo IDIJOTE~CNA~LE RIZZOU discussione affabulazione nevrotica del suo emissario, le cui "rimembranze apocrife" revocano in dubbio l'esistenza di lui stesso e dei fatti che racconta, la scrittrice risponde con il procedimento inverso, trasformando i frammenti superstiti di un mondo esploso nelle faticose avances dell'invenzione letteraria: '' ogni forma è una merce che costa''. Così alle somiglianze che riducono si sostituiscono le riduzioni che lasciano una traccia, le negazioni che creano: nel riflesso condizionato con cui Emanuele annulla nel suo lucido delirio la propria stessa persona, c'è già la mossa d'apertura del creatore che suscita coloro che appaiono solo per essere negati. Un piccolo universo si popola e prende il nome e le sembianze di altri antichi universi: perché nessuno creda che la Storia Sacra sia finita. Aracoeli è la storia di una scrittrice che prova a dire Io e si corregge romanzescamente attribuendosi un'altra personalità, un altro nome, un altro ruolo. Si incarna in un figlio, ma per lamentare nello stesso momento la perdita della madre che lo fa tale; e si fa maschio, con l'omosessualità riducendo l'azzardo dell'invenzione. Nomina ascendenti e collaterali, coinquilini e compagni di scuola, amici e amanti, ma per rinnegarli tutti con lo stesso gesto: "morta: come dire mai stata". Ricorda ma confessa di fantasticare. Si impone peripezie di personaggio, ma poi esercita l'onniscienza dei grandi narratori ottocenteschi. Perciò infine tende a trasformare la rappresentazione del racconto in una allocuzione, tutta vera se cerca veramente essa per prima di riconoscere l'entità alla quale si rivolge: "Ora ti conosco, Aracoeli. Stanotte, io scopro tutte le tue cabale''. La verità di una apparizione, di un demone evocato dallo scongiuro terribile della ripetizione o dal fondo di uno specchio; ma anche di una fantasticheria rigorosamente costruita, passaggio dopo passaggio, perché l'illusione si compisse e la statua cominciasse a sanguinare, come negli antichi prodigi.
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