raccontiitaliani - giovani sull'altra come aveva visto fare a sua nonna, pensò che avrebbe dovuto vestirla. Nel cassone che aprì sollevando con sforzo il grosso coperchio, trovò subito l'abito che lei ricordava nuovo: lo metteva per scendere la domenica in chiesa ed era stato un regalo cucito dalla nuora che veniva ogni tanto a misurarlo. Non c'era molt'altra roba, nell'interno buio impregnato di naftalina, due mucchietti di biancheria, qualche lenzuolo, una coperta imbottita, tutto stirato e accatastato da una parte. Nell'altra metà un paio di scatole di scarpe ripiene di cianfrusaglie, corone per il rosario, bottoni, elastici, rocchetti di filo e, avvolta in un panno, la collana di grossi coralli che non ricordava più perché aveva smesso di mettere quando ancora lei stava in casa. Quando si fece a vestirla capì che una persona sola non sarebbe mai riuscita a farlo, e depose il vestito ai piedi del letto, piegato così come l'aveva tolto dalla cassa. Bisognava aspettare il ritorno del padre, o scendere in strada a chiamare la donna dietro la curva; si trattenne pensando che la donna poteva non trovarla, mentre il padre stava per tornare, uscito già da qualche ora, a mangiare un boccone com'era abitudine da sempre, per la seconda colazione. Forse già era morta, durante la notte nel sonno, mentre lui si vestiva per uscire badando a non far rumore per non svegliarla; o subito dopo. Forse aveva chiamato, cercato di farsi sentire, impossibilitata già a muoversi nel malore del risveglio, ed era rimasta così, come s'era ritrovata nel sonno, senza che lei avesse potuta udirla nella stalla apulire, o in cucina a bollire il latte, per la voce che già da prima stentava a passare da una stanza all'altra. Non c'erano stati segni, nella sera avanti, che aveva perfino cenato in cucina ed era rimasta un po' sulla sedia davanti al camino, mentre lei sparecchiava, aspettando il marito sceso in cantina e che sarebbe anche lui rimasto una mezz'ora sull'ultima bra.ceprima d'andarsene a letto. Da sempre ricordava quella consuetudine, stanchi entrambi per il lavoro dal mattino in campagna, rientrati solo per la cena, a parlare sulle sedie fino a quando le teste cominciavano a ciondolare e cadere sul petto e uno dei due non si decideva: - Andiamo, se no domani non ci smuoveranno nemmeno le cannonate, - ma senza muoversi, e continuare a chiudere gli occhi e riaprirli per ogni volta che la testa risollevata tornava a riappoggiarsi col mento, per un'altra mezz'ora almeno. Ecco, adesso andiamo, - come fosse indispensabile consumare quel breve assopimento sulla sedia, per potersi poi distendere e dormire fino al mattino. Aveva anche parlato parecchio, s'era informata del vino, se l'uva s'era maturata bene, quanto n'era venuto, l'aveva sentita rammaricarsi: - Non è più come una volta, che per vendemmiare non bastavano due mesi, a lavorare tutto il giorno e con tre o quattro persone a giornata. - Parlava sempre di "una volta", quando "pareva che non si fosse Leandro Angeletti - 21
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