Linea d'ombra - anno I - n. 2 - estate 1983

poeti italiani GiancarloMajorino La città lasciata con bottigliette vuote di spremute per metrò o filovia nel caldo bestia tra l'ospedale e abitanti vari lavoro d'impiegati per saggi elettorali libertà da vetri le campagne o quasi quando l'erba con bottigliette vuote di spremute mute correndo per non perdere di sfroso fuori orario in ospedale bella riverenza trionf ale a dottore tore entrare entrò uscire vìa ìa da dovere compiuto consolato soltanto per un po' po' verdi campagne pnme azzurre case la città lasciata puttane tra i falò professionisti al varco metropolitano mentre vendono bene! le prestazioni inutili sostitutive redditizie loro per loro l'avvocato in slip capezzoli d'oro lingua ratta estratta notai telai d'ebano e d'avorio la vilpelle strisc e stelle l'architetto eterno archetipetto olimpionico culinsù come tù psicociociali a mucchio coscia coscia veloci tetrincroci adunco ingegnere spelonco riverso nell'erba viso di merba medico che medica munito dell'aureola granseola talloni fuoritana mercante boccoblò giglia gentili bassovili classici allocchi noi liquì e voi? correndo per non perdere presso quel vago fumo liberi pagare caro tutto fitti in fila e zitti pur con qualche spaccone nasall'aria intorno quei furbi di tre cotte gente che sparirà GiancarloMajorino - 197

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