Linea d'ombra - anno I - n. 2 - estate 1983

narrativae memoria Ricordo che mio padre dava segni di grande agitazione e inquietudine durante la scrittura di Ernesto. Restava a scrivere fino a tardi, il suo sonno era leggero, correva al tavolo al minimo barlume di una chiusa, o per una breve emozione del personaggio della storia. ''Personaggio, romanzo 'incompiuti' perché non approdano alla parola fine -è stato scritto - eppure talmente completi e ricchi di metarnorf osi e di destino nei loro autori". Jorge Luis Borges il visionario riferisce che Shakespeare si seppe di fronte a Dio con l'opera incompiuta (come Saba, Novalis, Hofmannsthal, Dylan Thomas, poeti "incompiuti"), e gli disse: "lo che tanti uomini sono stato invano, voglio essere uno ed io". La voce di Dio gli rispose da un turbine: "Neanch'io sono, io sognai il mondo come tu sognasti la tua opera, mio Shakespeare, e tra le forme del mio sogno sei tu, che come me sei tanti e nessuno". Non ho pubblicato alcuni fogli sparsi di Umberto Saba, un paio di quaderni, non ho riprodotto tutti gli appunti vergati da Saba, soprattutto quelli dattiloscritti e privi anche di brevi annotazioni a penna. Per esempio questo frammento di poesia, contenuto in una cartellina grigia dal titolo La cittàdeipoeti, e datato febbraio '51, di cui non ho ritrovato l'autografo. Ma con ogni probabilità è di Umberto Saba. Le nozze del poeta sconosciutodesiderio in cui non puoi entrare trovi in te la donna interiore alchimistadellospirito recitia bassavoce laformula della vostraunione gruppi alternidi parole rovesciate colloquidi segretavisione noue chimichedei due elementi maschilee femminile eccitii tuoi sensi interni vivi la tua intereua. I grandi amici di Umberto Saba: Carlo Levi, Elsa Morante, Sandro Penna. Eravamo così amici, Carlo ed io, che ci scoprivamo eguali anche nei tratti del viso. Con la Fondazione omonima ho verificato la permanente validità poetica di Carlo Levi pittore, scrittore, militante, confinato, che aveva saputo trasformare il soggiorno forzato in Lucania in libera scelta su un terreno nuovo di lotta e d'arte, alla vista della sopraffazione, distruzione dell'umanità, in un Mezzogiorno degradato, inteso come un vuoto di civiltà. Carlo aveva fatto un bel ritratto_ad 174 - LinucciaSaba

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