Linea d'ombra - anno I - n. 2 - estate 1983

bottega M. Heidegger: la parola della vita quotidiana come parola degna della indagine filosofica. G. Bataille: la filosofia dell'erotismo, la metafisica della pornografia. W. Gombrowicz: la riabilitazione dell'euforia, dello scherzo, del gioco e della frivolezza nella prosa moderna. '' I grandi scrittori sono sempre divertenti". In Francia l'affermazione di Gombrovicz suona irrispettosa, perfino incediaria. V Un autore scrive un romanzo; il romanzo cambia la sua vita. Quando nel 1965ho consegnato il manoscritto dello Scherzo a una casa editrice di Praga, nessuno credeva che sarebbe stato pubblicato. Il suo spirito era inaccettabile al regime comunista. Ma il comunismo era importato nell'Europa Centrale (Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia) dall'esterno, dalla Russia. Per questo motivo la gente di là ha presto smesso di prenderlo sul serio ed è pronta a sollevarsi ad ogni opportunità di liberarsi del sistema politico, di smantellarlo. E perciò nel 1967 Lo scherzo apparve. Avevo 38 anni ed ero sconosciuto. Assistetti con meraviglia a come andò il libro attraverso 3 ristampe in una breve successione, esaurendo le copie in 3 giorni ogni volta. Un anno dopo i carri armati russi passarono il confine. Gli intellettuali cechi e la cultura ceca in generale subirono un'atroce persecuzione. Poiché ero schedato come uno degli istigatori della controrivoluzione, i miei libri furono proibiti e il mio nome venne rimosso perfino dall'elenco telefonico. E tutto a causa dello Scherzo. Pressappoco in quel periodo lo Scherzo fu pubblicato a Parigi da Gallimard e improvvisamente mi ritrovai molti amici francesi, amici che resero possibile per me andare in Francia 7 anni più tardi. E tutto per merito dello Scherzo. Sei anni dopo mi venne concessa la cittadinanza francese. Da allora il mio paese natio è stato l'Europa. Mi sono abbarbicato ad esso con lo stesso amore disperato che sperimentai tenendomi stretto a mio padre quando suonava di fronte a delle platee vuote. Povera Europa. Vi viene mai in mente che la città di Copernico, la città di Immanuel Kant, la città di Bach, la città di Goethe, la città di Kafka, la città di Bartok - sì, che tutte queste città non appartengono più all'Europa, che appartengono al Grande Impero Orientale? Ho pensato a lungo a Chopin questi giorni. L'occupazione russa gli ha impedito di tornare nella sua natia Polonia. La lasciò nel 1830, diventando un francese senza smettere di essere un polacco. Il 13 settembre 1863, 14 anni dopo la sua morte, dei soldati russi durante la loro scorribanda per Varsavia lanciarono il suo piano nella strada da una finestra del quarto piano. Oggi l'intera cultura dell'Europa Centrale condivide il destino del piano di Chopin. (]982. Traduzione di Filippo La Porta) Milan Kundera - 169

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==