Linea d'ombra - anno I - n. 2 - estate 1983

poesia Baccanale Montone da 125 pesetas, copiosamente riccio, docile come il ventre della donna da 150 pesetas; i pani che come il povero possono impastarsi di questo ventre e cuocersi con fuoco di pollici. Quando incrociamo i pollici per formare un aspo si rinnova il martirio di San Bartolomeo che, come poi si seppe, era un demonio o un fauno che si burlava della croce. Come morì se lo mangiarono alcune formiche d'oro, di polpa di mora, di culo di baiadera. San Bartolomeo e il fauno danzavano quando le pietre uscivano scagliate dalla terra come baci lanciati con la punta delle dita. Dalla tomba di San Bartolomeo esce una lama di bronzo per ogni bacio che potei e non volli rubare. Redentrice Mi trovavo nel giardino nevoso di un convento. Da un porticato vicino mi fissava con curiosità un monaco di San Benedetto che teneva legato a una catena un gran mastino rosso. Sentii l'impressione che il frate voleva aizzarmelo contro, per cui, pieno di paura, mi misi a danzare sulla neve. Dapprima dolcemente. Poi, man mano che cresceva l'odio negli occhi del mio spettatore, con furia, come un pazzo, come un indemoniato. Il sangue mi montava alla testa accecandomi gli occhi di rosso, di un rosso uguale a quello del mastino. Finì che il frate sparì e la neve prese a sciogliersi. Il carnivoro rosso era svanito in un immenso campo di papaveri. Attraverso le spighe, bagnata da una luminosità primaverile, veniva ora, vestita di bianco, mia sorella, portandomi a mani levate una colomba d'amore. Era mezzogiorno in punto, il momento in cui tutti i sacerdoti della terra alzano l'ostia sui campi di grano. Accolsi mia sorella con le braccia spalancate a croce, pienamente liberato, in un silenzio sacro e bianco come un'ostia. 154 - Luis Bunuel

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