raccontistranieri nativo, e aveva dato l'addio all'azienda privata, ma dopo otto mesi a Washington era giunto alla conclusione che l'amministrazione Roosevelt era troppo sentimentale, e aveva detto addio anche a questa. Da Washington si era trasferito in un quartiere periferico di Chicago, e lì aveva detto addio a tutti i vicini di casa, uno dopo l'altro, a causa della loro ubriachezza, insensibilità o stupidità. E così aveva detto addio a Chicago ed era andato nel Kansas, poi aveva detto addio al Kansas e si era trasferito a Cleveland. E ora aveva detto addio a Cleveland ed era ritornato all'Est, fermandosi a Laud's Head quanto bastava per dire addio al mare. Era tutto così nostalgico, così bigotto e ristretto, la circospezione veniva confusa con la forza di carattere, ma io volevo aiutarlo. "Devi venirne fuori" gli dissi. "Cerca di uscirne, Tifty." "Fuori da che?" "Fuori da questa malinconia. Devi venirne fuori. È soltanto una giornata d'estate. Stai rovinandoti un momento di piacere, e lo rovini a tutti gli altri. Abbiamo bisogno di una vacanza, Tifty. Io ne ho bisogno, ho bisogno di riposo. Tutti ne abbiamo bisogno. E tu hai fatto diventare tutto così pesante, sgradevole e pieno di tensione. Sono soltanto due le settimane che ho all'anno. Due settimane. Ho bisogno di divertirmi, e tutti gli altri ne hanno bisogno. Abbiamo bisogno di riposare. Tu pensi magari che il tuo pessimismo sia un vantaggio, ma non è altro che un rifiuto di comprendere la realtà.'' "Qual è questa realtà?" replicò lui. "Diana è una donna insulsa, sempre disposta a frascheggiare con tutti. E anche Odette. La mamma è un'alcolizzata. Se non si dà una regolata, finirà in un ospedale tra un anno o due. Chaddy è un disonesto. Lo è sempre stato. E la casa finirà per sprofondare in mare.'' Mi guardò e soggiunse, quasi ripensandoci: "E tu sei un imbecille." "E tu sei un povero, disgraziato figlio di puttana" gli dissi. "Sei un disgraziato figlio di puttana.'' "Toglimi di davanti la tua faccia cicciosa" mi disse, poi riprese a camnunare. Allora raccolsi una radice d'albero e, anche se non ho mai colpito un uomo alle spalle, lo raggiunsi da dietro, roteai la radice, appesantita dall'acqua di mare, sopra alla testa e quando lo slancio diede forza al mio braccio, gli sferrai, a lui, mio fratello, un colpo sulla testa che lo fece cadere in ginocchio sulla sabbia, e rimasi lì a guardare il sangue che sgorgava e cominciava ad arrossargli i capelli. E in quel momento desiderai che fosse morto e prossimo alla sepoltura, non ancora sepolto, ma in procinto di esserlo, perché non volevo che ci fosse negata la cerimonia decorosa della sepoltura, della sua sepoltura nella mia coscienza, e vidi allora tutti noi altri, Chaddy e la mamma e Diana, e Helen, in gramaglie nella casa di Belvedere Street che era stata abbattuta 150 - John Cheever
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