raccontistranieri dica a sua madre che me ne vado. Io non ho niente da invidiare a nessuno e non mi va che quel mingherlino continui a dirmi che sono una povera donna.'' · Mi fece piacere che la cuoca fosse dalla nostra parte, ma mi rendevo conto che la situazione era delicata. Se la mamma chiedeva a Lawrence di stare lontano dalla cucina, lui si sarebbe sentito offeso dalla richiesta. Da qualsiasi cosa poteva sentirsi offeso, e talvolta, quando si sedeva a tavola imbronciato, ogni parola negativa, ovunque fosse di- .retta, la sentiva come indirizzata a lui. Non accennai con nessuno delle lamentele della cuoca, ma da quella parte, non so come, non ci furono altri problemi. Il successivo motivo di contendere con Lawrence nacque a causa delle nostre partite a backgammon. Quando siamo a Laud's Head giochiamo spesso a backgammon. Alle otto, dopo aver bevuto il caffè, ci mettiamo di solito al tavolo. Questa è, in un certo senso, una delle nostre ore più piacevoli. Le luci nella stanza non sono ancora accese, nella penombra del giardino si può vedere Anna, e il cielo sopra di lei è disegnato da continenti di ombra e di fuoco. La mamma accende allora le luci e scuote i dati per dare il segnale. Giochiamo di solito tre partite per volta, ognuno contro tutti gli altri. Giochiamo a soldi, e si può vincere o perdere un centinaio di dollari per partita, ma le puntate sono di solito molto più basse. Mi pare che Lawrence una volta giocasse, non ricordo bene, ma adesso non gioca più. Non gioca mai d'azzardo. Non perché sia povero nè perché sia contrario per principio al gioco, ma perché pensa che il gioco sia una sciocchezza e una perdita di tempo. Nondimeno, era disposto a perdere il suo tempo guardando noi altri che giocavamo. Una sera dopo l'altra, quando avevano inizio le partite, Lawrence portava una sedia accanto al tavolo e rimaneva a guardare le pedine e i dadi. Aveva un'espressione sdegnosa, eppure osservava con attenzione. Mi domandavo perché mai ci guardasse giocare una sera dopo l'altra e, osservando attentamente il suo viso, penso forse di averne scoperto il motivo. Lawrence non è un giocatore, quindi non può comprendere l'emozione di vincere e perdere denaro. Ha dimenticato, credo, le regole del gioco, e perciò non può essere interessato alle sue complicazioni. Il suo starci a osservare riguardava perciò soltanto il fatto che il backgammon è un gioco ozioso e di azzardo, e che la tavola con sopra le pedine è il simbolo della nostra inettitudine. E siccome non gli piace giocare, nè comprende le regole del gioco, pensai che a interessarlo dovevamo essere noi, i membri della sua famiglia. E una sera, mentre facevo una partita con Odette, dopo aver vinto trentasette dollari alla mamma e a Chaddy, credetti di aver capito quello che gli passava per la testa. Odette ha capelli e occhi neri. Sta molto attenta a non esporre mai a lungo al sole la sua pelle bianca, e così l'affascinante contrasto tra ne142 - John Cheever
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