raccontistranieri nemmeno quando nacquero i sud.i figli. Tuttavia, nonostante queste laboriose dimostrazioni di principio, è come se Lawrence, a di,fferenza di noi, non fosse mai stato lontano dalla mamma, e ogni volta che loro due sono insieme, si avverte subito un clima di tensione, di imbarazzo. E fu davvero una sfortuna, in questo senso, che la mamma avesse scelto proprio quella sera per ubriacarsi. È considerato un suo privilegio, questo, e non lo fa spesso, e per fortuna non era d'umore bellicoso, ma tutti noi ci rendevamo conto di quello che stava per succedere. Mentre beveva tranquillamente il suo gin, sembrava congedarsi tristemente da noi, sembrava sotto l'assillo di un viaggio. Poi il suo umore cambiò, dal viaggio all'offesa, e le poche parole che disse erano tutte petulanti e a sproposito. Quando il suo bicchere fu quasi vuoto, la mamma tenne lo sguardo rabbioso fisso nel buio muovendo leggermente la testa, come un pugilatore. lo sapevo che, a quel punto, non avrebbe sopportato tutte le ingiurie della sorte che le affollavano la mente. I suoi figli erano stupidi, suo marito era annegato, i domestici erano ladri, e la poltrona su cui sedeva era scomoda. D'improvviso, posò il bicchiere e interruppe Chaddy, che stava parlando di baseball. "Io so una cosa sola" disse con voce rauca. "So che se ci sarà una vita dopo di questa, voglio avere una famiglia molto diversa. Non voglio avere altro che figli favolosamente ricchi, spiritosi e incantevoli". Poi si alzò e, avviandosi verso la porta, per poco non cadde. Chaddy la sostenne e la aiutò a salire le scale. Sentii che si auguravano teneramente buona notte, poi Chaddy ritornò sulla terrazza. Pensavo che Lawrence, a quel punto, fosse stanco del viaggio e del ritorno a casa, e invece rimase in terrazza, come in attesa di assistere all'estremo misfatto, e allora tutti noi altri andammo a fare una nuotata nella notte. Quando mi svegliai, il mattino dopo, udii nel dormiveglia il rumore di qualcuno che passava il rullo sul campo da tennis. È un rumore più sommesso e più sordo di quello delle campane delle boe galleggianti al largo della punta (uno scampanio metallico e aritmico) e nella mia mente si collega all'inizio di un giorno d'estate, un segno quindi di buon auspicio. Quando scesi, trovai i due figli di Lawrence nel soggiorno vestiti con impeccabili costumi da cow-boy. Erano due ragazzini magri, dall'aria impaurita. Mi informarono che il loro papà stava passando il rullo sul campo da tennis, e che loro non volevano uscir fuori perché avevano visto un serpente davanti alla porta. Spiegai che i loro cugini, tutti gli altri bambini, stavano facendo colazione in cucina, e che avrebbero fatto bene ad affrettarsi anche loro. A questo annuncio, il bambino cominciò a piangere, imitato subito dalla sorella. Piangevano tutti e due, come se l'andare in cucina a mangiare fosse una violazione dei loro più sacri diritti. Proposi allora che si sedessero a tavola con me. Poi entrò Lawrence e gli domandai se voleva giocare a tennis 138 - John Cheever
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