Linea d'ombra - anno I - n. 2 - estate 1983

raccontistranieri pire; mi interessai alla vita dei falliti che nessuno ama studiare, o a quello che per i vincitori ha rappresentato una sconfitta; vuole degli esempi? il grande Rousseau si credeva compositore di genio, e la sua musica non vale nulla mentre era ciò che andava scrivendo che lo ha fatto entrare nell'immortalità; tuttavia egli deve alla musica i cardini della sua estetica basata sulle leggi del cuore, non del discorso; ma non è facile vivere col cuore in mano, in qualsiasi senso si voglia prendere la frase idiomatica, sia sensibilità o sincerità, poiché in ciò che egli chiama cuore si annida la verità incontrovertibile, mai superata per quanto sopprimibile, affossata da tante cattive menzogne; preferisce un esempio al di fuori dell'arte? prenda la politica, per esempio Sir Walter Raleigh, che dopo aver risalito l'Orinoco alla ricerca dell'Eldorado ritornò a mani vuote al cospetto del debole e inetto re, e per giunta responsabile anche della morte di spagnoli con i quali la corona britannica voleva fare la pace; se egli fosse ritornato ricco, gli avrebbero perdonato tutto; la sconfitta gli fu fatale''. Approfittando di una pausa del suo racconto, guardai il tautaggio, terminato. Chiesi se mi potevo alzare e lo andai a lavare, con la pelle che mi doleva come se avessi la febbre, ed i muscoli del braccio che sembravano punti da qualche animale. Davanti allo specchio il mio cattivo aspetto mi distolse dalle riflessioni sulla conversaizone con il tatuatore. Allora i domini della passeggiata e del sogno mi conducevano verso il vicolo cieco di questo hotel sospetto, dove gli scarafaggi proliferano per i corridoi? Nel frattempo egli continuava a parlare, sulle ragioni della sua scelta di Manhattan come luogo ideale per vagare di notte, per essere la nuova Atene, "non crede?" Non conosco Atene, risposi dal bagno, aprendo il rubinetto. L'acqua che cadeva nel lavandino impetuosa dai tubi incrostati, soffocò la risposta. O non ci fu risposta; quando ritornai nella stanza il mio tatuatore era scomparso, il braccio avvolto nell'asciugamano sanguinava ed io ero furioso con me stesso, senza cotone né alcool, pronto ad una setticemia. Aspettai che il sangue si femasse, indossai la camicia ed uscii in cerca di una farmacia, drugstore o supermercato, di quelli aperti giorno e notte. Non era nè giorno nè notte, l'aria odorava di mare, un aereo proveniva da J ohn F. Kennedy o La Guardia, si stava bene li ma dovevo partire, confondevo le date, le frontiere tra realtà e fantasia diventavano indefinite, imprecise, dilatate dai conflitti tra reale e possibile, visibile ed invisibile. Il mio anelito di adesione al quotidiano legittima la negazione di altri spazi, dove regna l'oscurità? che dice la bocca dell'oscurità? che assisteva alla prova generale da fine del mondo? non importa, ce ne sono tanti altri di mondi. Questo mio soggiorno a New York è stato forse una iniziazione a non so quale rito, con un Virgilio per guidarmi? o un Cerbero non solo con tre teste ma anche con tre corpi differenti a guardia delle porte di Plutone? per Almeida Paria - 131

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